A che età si va via da casa dei genitori? Nel nostro Paese i figli fanno fatica a lasciare presto il tetto genitoriale, in altri questo cambiamento avviene molto prima.
A seconda del Paese europeo, della sua situazione economica, sociale e culturale, i giovani impiegano più o meno tempo a lasciare la casa dei genitori una volta diventati maggiorenni. In Italia, si sa, siamo un paese di “mammoni”, oltre al fatto che la possibilità di crearsi un’indipendenza economica dai genitori è per lo più difficile da raggiungere.
Nonostante ciò, ci sono altri paesi in Europa in cui si fa più fatica ad uscire dalle mura familiari. Analizziamo dunque, in questo articolo, a che età mediamente i giovani vanno via da casa dei genitori e discutiamo le differenze.
L’Italia è tra i paesi in cui si esce di casa più tardi
Secondo i dati Eurostat del 2022, in Italia si fa molta fatica ad uscire dalla casa dei genitori. Mediamente questo passaggio non avviene prima dei 30 anni, per cui siamo uno dei paesi in fondo a questa classifica, ma non gli ultimi: Croazia, Portogallo e a Malta impiegano di più. Tutto di altro avviso i giovani nordici, che risultano essere tra i più precoci.
Questo dato colloca il Belpaese tra i maltesi (30,1 anni) e i portoghesi (29,7 anni) e comunque negli ultimi posti della classifica europea relativa all’età media in cui i giovani abbandonano il nucleo genitoriale. Dopo di noi anche la Croazia, in cui in media si arriva a 34 anni, e la Slovacchia (31 anni), mentre la media del continente è di 26,4 anni.
Ad andare prima via sono i ragazzi dei paesi del nord: sul podio, la medaglia d’oro ai finlandesi, con un’età media di 21,3 anni, a seguire gli svedesi, in cui si esce di casa mediamente a 21,4 anni, mentre la Danimarca è al terzo posto (21,7 anni). Inoltre i dati focalizzano una tendenza all’aumento dell’età media in cui si esce di casa in 14 su 27 paesi dell’UE.
Infatti, secondo Eurostat, negli ultimi dieci anni l’età in cui si esce di casa si è dilatata sia per i paesi in fondo alla classifica che per quelli all’apice. In Croazia infatti è aumentata di 1,8 anni, mentre in Grecia di 1,7 e in Spagna di 1,6. In Svezia nel 2012 i giovani lasciavano la casa dei genitori a 19,9 anni, accumulando in questo modo 1,5 anni in più.
Per quanto riguarda la distinzione tra uomini e donne, i più lenti a uscire di casa risultano essere gli uomini, che impiegano circa due anni in più rispetto alle donne: 27,3 anni in media contro i 25,4 delle donne. Questo gap è congruente in tutti i Paesi ad eccezione della Croazia. Il divario più ampio è stato riscontrato in Romania, dove i giovani uomini escono in media 29,9 anni e le donne a 25,4 anni.
I motivi per cui i giovani europei e le giovani europee restano a lungo a casa dei genitori sono diversi. Pesa la difficoltà di affittare o comprare una casa. Inoltre, l’Italia è il Paese europeo in cui l’incidenza dei lavori a tempo determinato è aumentata di un +3,4% negli ultimi dieci anni. La precarietà più bassa, invece, si registra nei Paesi dell’area nordica, ovvero la stessa zona in cui l’età media di chi lascia il domicilio dei genitori è più bassa.