Il Governo Meloni insiste e propone che venga istituito il liceo del Made in Italy: ma che cos’è esattamente? Scopriamolo subito.
Come certamente sappiamo, uno dei capisaldi della politica del Governo Meloni è la valorizzazione dell’artigianato italiano. A tal proposito, l’Esecutivo ha deciso di tornare alla carica e di proporre il cosiddetto liceo del Made in Italy.
La premier lo aveva di fatto già inserito all’interno del suo programma elettorale e adesso una senatrice di Fratelli d’Italia ha depositato ufficialmente una proposta di legge al Parlamento. Ma che cos’è esattamente? Cosa vi si dovrebbe studiare? Cerchiamo di fare subito un po’ più di chiarezza a riguardo.
Come abbiamo anticipato poco fa, già durante la campagna elettorale l’attuale premier Giorgia Meloni aveva lanciato l’idea circa la possibilità di istituire il liceo del Made in Italy e adesso la senatrice di Fratelli d’Italia Carmela Bucalo ha deciso di depositare in Parlamento una proposta di legge per concretizzare quella che inizialmente sembrava essere solo un’ipotesi. Ma di che cosa si tratta nel concreto? Al momento mancherebbe ancora il testo, tuttavia la senatrice ha spiegato che questo nuovo indirizzo dovrebbe dare una preparazione liceale con l’aggiunta di alcune materie appartenenti all’ambito giuridico, in modo tale da far sviluppare agli studenti una preparazione consona alla valorizzazione del mercato italiano. In questo modo, si punterebbe secondo la Bucalo a far conoscere meglio in tutto il mondo i prodotti d’eccellenza del nostro Paese, promuovendoli e tutelandoli al tempo stesso.
Già nel programma elettorale di Fratelli d’Italia era contenuto un capitolo riguardante la formazione e l’istituzione del liceo del Made in Italy. A tal proposito, si diceva di voler “prospettare ai giovani uno spazio lavorativo intermedio fra le professioni manuali e le lauree deboli”.
Anche la stessa Giorgia Meloni nel corso di un comizio aveva ribadito: “Siamo in un tempo in cui il marchio Italia è considerato il terzo marchio per riconoscibilità al mondo”. Motivo per cui secondo l’attuale premier sarebbe stato necessario difendere e valorizzare quel prodotto al fine di rafforzarlo in tutto il mondo. “Bisogna investire su questo, difendere il marchio, formare i nostri giovani” aveva aggiunto. “Voglio in Italia un liceo del Made in Italy che formi i giovani per dare continuità ad una serie di settori della nostra economia che rischiano di essere totalmente perduti” aveva concluso. Staremo, dunque, a vedere adesso che cosa accadrà su questo fronte.
Articolo di Veronica Elia
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