In Italia, così come in tantissimi altri paesi del mondo, scatta di nuovo l’allarme femminicidi: “Piaga inaccettabile”.
Ancora oggi nel 2023 il femminicidio è un fenomeno molto frequente nel nostro Paese, così come in tantissime altre zone del mondo.
Un reato inaccettabile che può contare attualmente su una fitta rete di sostegno sia da parte delle autorità che di diverse associazioni di volontariato. Purtroppo, però, molto spesso tutto questo non sembra essere ancora sufficiente per evitare simili orrori. Come infatti confermano i dati, tale fenomeno è tuttora estremamente diffuso con numeri che fanno davvero paura.
Come abbiamo anticipato poco fa, il femminicidio è un reato molto diffuso sia in Italia che nel resto del mondo. Nonostante infatti gli sforzi fatti finora dalle autorità competenti e dalle associazioni di volontariato, il femminicidio rimane una vera e propria piaga all’interno della società in cui viviamo. A confermare queste durissime parole ci pensano purtroppo i dati che dimostrano come da un lato nel 2022 gli omicidi siano calati sensibilmente, mentre dall’altro i femminicidi sono andati incontro ad un’impennata. A tal proposito, il Primo presidente della Cassazione Pietro Curzio ha usato parole di condanna quali “piaga inaccettabile” per definire questo terribile fenomeno.
Se quindi si può dire che gli omicidi sono di fatto calati, non si può fare lo stesso con i femminicidi. Nel primo caso nel 2022 sono stati registrati solo 310 vittime. Pensiamo che negli anni ’90 questo numero era decisamente più alto soprattutto per via dei reati commessi ad opera del crimine organizzato. Un altro aspetto positivo in questo senso è che trent’anni fa solo nel 40% dei casi si riusciva ad identificare i colpevoli, mentre adesso la percentuale è salita al 73%.
Questa tendenza, però, nn viene confermata dai femminicidi. Un dato allarmante in questo senso è che dei 310 omicidi avvenuti nel 2022 quasi la metà, per l’esattezza 122, ha avuto come vittima una donna, spesso uccisa dal partner o da un ex. Un altro dato preoccupante è quello che riguarda le morti sul lavoro. Nei primi dieci mesi dell’anno scorso le denunce sono aumentate del 32,9% rispetto al 2021.
Numeri, quindi, che fanno paura e che rappresentano lo specchio di una società in cui è necessario compiere ancora diversi passi in avanti dal punto di vista della giustizia e della sicurezza. Non è infatti un mistero che anche il nostro sistema giudiziario debba fronteggiare attualmente diverse problematiche, tra cui la carenza di risorse umane, strumentali e finanziarie.
Articolo di Veronica Elia
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