Duro attacco contro il Governo Meloni: stavolta l’ex premier Giuseppe Conte lancia l’allarme su salari e occupazioni.
Di nuovo al centro della bufera il Governo Meloni e le sue decisioni spesso messe in discussione dai partiti dell’opposizione.
Stavolta a lanciare l’attacco è stato l’ex premier e leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, il quale ha recentemente parlato del problema dilagante dei salari troppo bassi e dello scarso tasso di occupazione. Conte, inoltre, ha anche sottolineato come andando avanti di questo passo ci si ritroverà nel bel mezzo di una vera e propria crisi sociale.
Salari e occupazione: Giuseppe Conte lancia l’allarme
A seguito dell’incontro avvenuto a Bruxelles con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, Giuseppe Conte ha criticato aspramente le scelte fatte dall’attuale Governo italiano sul fronte dei salari e dell’occupazione, con particolare riferimento alla decisione di abolire il reddito di cittadinanza. Storico cavallo di battaglia dei pentastellati. “L’Italia ha paghe da fame che hanno perso il loro potere d’acquisto” ha dichiarato il leader del Movimento 5 Stelle. “Siamo fanalino di cosa in Europa” ha aggiunto subito dopo, dimostrandosi preoccupato per la situazione reddituale e per il mercato del lavoro, di cui ritiene responsabile principalmente il Governo di Giorgia Meloni. “L’Italia si sta avvitando in una prospettiva negativa” ha infine concluso.
Le critiche al Governo Meloni
Dopo aver lanciato l’allarme circa la situazione salariale ed occupazionale in Italia, Giuseppe Conte ha poi criticato duramente le decisioni prese in questi ambiti dal Governo Meloni, concentrandosi soprattutto sul tema del reddito di cittadinanza. Dal suo punto di vista, infatti, smantellare il decreto Dignità porterà soltanto ad un’intensificazione del fenomeno del precariato. Mentre eliminare il reddito di cittadinanza avrà come diretta conseguenza l’andare verso una “grande emergenza sociale ed occupazionale”.
A tal proposito, il leader pentastellato ha sottolineato come l’Italia sulle politiche a sostegno della povertà starebbe di fatto andando controtendenza rispetto al resto d’Europa. Tanto che la Commissione occupazione e affari sociali del Parlamento europeo avrebbe chiesto l’adozione di una direttiva sul reddito minimo garantito per contrastare la povertà dilagante in tutti i Paesi dell’Ue. In quest’ottica, secondo Conte, il governo italiano dovrebbe dunque investire sul salario minimo e sul taglio del cuneo fiscale. Ma non finisce qua, perché l’ex premier ha voluto anche intervenire sul tema della guerra in Ucraina, mettendo in evidenza come ad oggi sia più che mai necessario riaprire le trattative di pace per evitare che si verifichi di nuovo uno scenario come quello già vissuto in passato in Afghanistan.
Articolo di Veronica Elia