Una semplice traversata come tante altre si è trasformata ben presto in un incubo per i passeggeri a bordo che hanno vissuto vere e proprie scene apocalittiche sul traghetto.
Chi ha recentemente visto la serie tv targata Netflix “1899” ha ben in mente la portata di un cataclisma naturale come il mare in tempesta, capace di fagocitare tutto e tutti in una frazione di secondo e senza possibilità di scampo. Ecco perché con una mareggiata non si scherza mica, anzi: l’attenzione non sarà mai troppa per la violenza del mare che si abbatte su un’imbarcazione che diventa infinitamente piccola rispetto alla sua potenza.
Una cosa simile diciamo pure come sia avvenuta sul traghetto LazioMar che lo scorso venerdì pomeriggio è partito da Ponza verso Formia in condizioni davvero critiche. Le raffiche di vento a 110 km/h e il mare in tempesta con onde fino a otto metri, infatti, hanno accompagnato tutta la traversata di ben 5 ore (invece delle 3 previste proprio a causa del maltempo) e i passeggeri, 120 per la precisione, a bordo spaventati e certi di morire da un momento all’altro per le onde inclementi al loro passaggio.
Chi era a bordo, però, non si è perso totalmente d’animo e ha voluto firmare in parte la traversata da incubo postando poi tutto sul web. I video sono diventati subito virali sui social e moltissime persone si chiedono come sia stato possibile non tanto viaggiare, ma addirittura dare l’ok per la traversata in condizioni così critiche e ai limiti dell’apocalittico.
Oltre ai video, anche il sindaco di Ponza, Francesco Ambrosino, ha voluto raccontare personalmente la sua avventura a ‘Il Messaggero’, era infatti uno dei 120 passeggeri sul traghetto. “Abbiamo davvero avuto una grande paura“, ha dichiarato il sindaco, ma non è stato il solo. “Andiamo a fondo, speriamo di sopravvivere, non vogliamo morire”, ha detto un altro signore.
“Questi sono tutti pazzi”, si sente invece in un altro filmato, “Si spezza come il Titanic”, ha aggiunto un’altra donna mentre filmava la traversata da incubo. La domanda, però, sorge spontanea: perché è stato autorizzato il viaggio? Risponde lo stesso capitano sempre al Messaggero. Le condizioni meteo, infatti, sarebbero migliorate verso le 16:00. “Dovevamo solo aspettare, per portare la nave fuori dal porto con un vento di minore intensità”, ha spiegato ancora.
Tuttavia, è successo l’impensabile, a causa del vento, infatti, e delle onde, alcune cime del traghetto si sono rotte, impendendo così all’imbarcazione di poter rimanere nel porticciolo. “Sarebbe stato ancora più rischioso che allontanarci dalla banchina“, ha aggiunto il capitano. “Siamo partiti, avevamo la scogliera a dritta e la secca a sinistra. Poi a mare aperto le cose sono andate meglio”. Nonostante il mare in tempesta, però, tutto è finito nel migliore dei modi, tant’è che il Direttore Generale di LazioMar ha scritto una lettera di encomio alla flotta “perché la situazione a bordo è stata gestita benissimo, con la massima professionalità”.
Articolo di Karola Sicali
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