A causa dell’inflazione, del caro vita, dell’aumento del costo delle materie prime, di energia elettrica e gas i risparmi degli Italiani sono ormai in pericolo: l’allarme dei bancari.
Durante l’ultimo periodo moltissimi italiani si sono trovati a dover fare i conti con una serie di fattori che hanno messo a dura prova le proprie finanze.
Dall’inflazione all’aumento del costo delle materie prime, dell’energia elettrica, del gas e della benzina e a tantissimi altri fattori, nel giro di pochi mesi le spese per i cittadini sono letteralmente schizzate alle stelle. Uno strascico dovuto innanzitutto al Covid e al conflitto tra Russia ed Ucraina. Ad ogni modo, è proprio in questo scenario sempre più incerto e vacillante che è arrivato il grido d’allarme dei bancari, i quali hanno messo in evidenza come i risparmi degli italiani siano ormai a rischio.
Secondo gli ultimi dati, inflazione e carovita stanno invertendo la tendenza al risparmio degli italiani con la conseguente erosione dei conti correnti delle famiglie. L’allarme è arrivato direttamente dalla Federazione autonoma bancari italiani (Fabi). Stando a quanto è emerso da una recente ricerca Fabi, soltanto nel 2022 il saldo totali dei conti correnti è diminuito di quasi 20 miliardi di euro. In particolare, da agosto a novembre si è registrato un calo di 18 miliardi. Anche se non bisogna dimenticare che già a giugno rispetto a maggio c’era stato un calo di 10 miliardi.
Questo nuovo fenomeno, di fatto, si sta verificando a seguito di un periodo di notevole crescita dei risparmi degli italiani. A fine 2017 l’ammontare complessivo era di 967 miliardi. Una tendenza confermata anche negli anni successivi. A fine 2018, infatti, l’ammontare era di 990 miliardi, a fine 2019 di 1.044 miliardi, a fine 2020 di 1.110 miliardi e a fine 2021 di 1.144 miliardi. Purtroppo, però, alla fine del 2022 si è registrata un’inversione di rotta.
Se, infatti, nei primi sette mesi i risparmi sono cresciuti, seppur più lentamente rispetto al passato arrivando a sfiorare i 1.180 miliardi di euro, nell’ultima parte dell’anno è stato invece confermato un “crollo del potere di acquisto che costringe gli italiani ad attingere alle loro riserve per far fronte ai maggiori costi”. Ha fatto sapere la Fabi. Di fatto, da luglio a novembre il totale dei conti correnti è sceso di 20 miliardi di euro, con una riduzione di quasi due punti percentuali (-1,53%). Un fenomeno ritenuto dai bancari estremamente preoccupante, in quanto dimostra come gli effetti della crisi comincino a pesare in modo concreto sui risparmi degli italiani.
Articolo di Veronica Elia
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