L’FBI ha perquisito la dimora privata di Joe Biden trovando le prove che cercavano: cosa sta succedendo e cosa rischia il Presidente USA.
Il mandato presidenziale di Joe Biden, politico appartenente al Partito Democratico americano, non è cominciato nel migliore dei modi. La tornata elettorale contro Donald Trump è stata accompagnata da una dura campagna mediatica in cui il suo predecessore ha fatto di tutto per screditare i risultati delle urne, asserendo che gli avversari politici stavano cercando di truccare l’esito delle elezioni attraverso i voti per posta.
Il clima era talmente teso che una volta giunti i risultati che confermavano la vittoria di Biden ci sono state diverse manifestazioni pubbliche in strada. Prima dell’insediamento dell’attuale presidente, i sostenitori di Donald Trump hanno persino invaso il campidoglio per protesta, dando vita ad una delle pagine più nere della recente politica interna americana.
L’attuale capo del governo americano è subentrato a Trump in un periodo complesso, nel quale gli Stati Uniti erano uno dei Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia di Covid. A differenza del predecessore Biden ha interrotto le comunicazioni complottiste e disinformatorie su pandemia e vaccini, dunque gestito nel migliore dei modi possibili la campagna vaccinale.
Ciò che ha fatto storcere il naso a molti sull’attuale amministrazione è la posizione assunta dal presidente in merito alla guerra tra Russia e Ucraina. A differenza di ciò che ci si sarebbe aspettati da un presidente democratico, Biden non ha mai cercato la via diplomatica ed anzi ha innalzato la tensione internazionale con dichiarazioni forti – in stile Trump – su Vladimir Putin e sulla Russia.
L’FBI a casa di Joe Biden, trovati documenti classificati durante la perquisizione
Da qualche mese a questa parte, tuttavia, le maggiori preoccupazioni del presidente USA riguardano l’indagine del Federal Bureau nei suoi confronti. Lo scorso novembre due suoi collaboratori hanno denunciato il ritrovamento di documenti classificati in un ex ufficio del politico. Per legge i politici americani devono riconsegnare qualsiasi documento ufficiale all’archivio nazionale dopo ogni incarico e una dimenticanza di questo tipo è da considerarsi grave. Proprio il ritrovamento dei documenti ha fatto partire una serie di perquisizioni negli uffici e negli appartamenti di Biden, grazie alle quali sono stati trovati ulteriori documenti.
L’ultima perquisizione è avvenuta nella casa privata di Biden a Wilmington e dopo tredici ore di ricerche i federali hanno trovato diversi documenti ufficiali, tra i quali 6 “Top Secret“. A dare la notizia sono stati i legali del presidente americano: “Il dipartimento di Giustizia ha portato via il materiale che riteneva rilevante per la sua indagine, inclusi sei documenti contrassegnati come classificati”.
In merito all’indagine del Dipartimento di Giustizia, Joe Biden si è sempre mostrato sereno, offrendo massima collaborazione alle indagini e sottolineando come non ci sia stato alcun intento di tenere per sé la documentazione, anzi non appena ha saputo della cosa ha subito provveduto ad aiutare gli investigatori per ritrovare i documenti e farli giungere all’archivio nazionale.
Non è chiaro quali possano essere le conseguenze di queste “dimenticanze”, al momento i documenti sono al vaglio degli inquirenti ai quali spetta il compito di decidere se effettuare ulteriori perquisizioni all’interno dei possedimenti di Biden. Di certo l’accaduto ha gettato cattiva luce e dato un’assist all’opposizione, visto che proprio l’attuale presidente aveva criticato Trump per la gestione dei documenti ufficiali dopo che ne erano stati trovati alcuni nella dimora dell’ex presidente a Mar-de-Lago in Florida.
Articolo di Fabio