Cresce la tensione tra le nazioni: ora l’ambasciata russa ha deciso di lanciare una frecciatina al Governo Meloni, ma si è scoperto trattarsi di una fake news.
L’ambasciata russa l’ha fatta grossa questa volta, provocando il governo italiano con un post sulla sua pagina Facebook. Sul social hanno caricato la foto di un veicolo militare distrutto, sostenendo si trattasse di un mezzo italiano, tra quelli inviati nel pacchetto di aiuti a Kiev.
Sempre nel post hanno dichiarato di avere le prove che il veicolo corazzato della Iveco (il modello ‘Lince’, di fattura italiana) fosse stato distrutto durante un’operazione militare nella capitale ucraina. Nel post, condiviso ieri pomeriggio, i rappresentanti del Cremlino hanno scritto:
“Un veicolo corazzato dell’esercito ucraino Iveco LMV 4×4 di fabbricazione italiana che è stato distrutto durante l’operazione militare speciale. La sorte dei mezzi militari trasferiti al regime di Kiev è prevedibile e poco invidiabile“.
“A titolo d’informazione per vertici del ministero della Difesa italiano, l’ambasciata non attacca nessuno, ma si limita a riportare i fatti sui quali tacciono i megafoni della propaganda della Nato” hanno infine concluso.
La disapprovazione dell’aiuto Italiano alle file di Kiev è evidente anche in un altro post dell’ambasciata, sempre condiviso su Facebook, nel quale hanno pubblicato le foto di alcuni missili anticarro ‘Milan’, sempre di fabbricazione italiana.
I russi li avrebbero sottratti al nemico; “almeno quest’arma è in buone mani” riferiva il post, “ora aiutano i difensori della Repubblica Popolare di Donetsk a combattere i neonazisti ucraini“. Poi hanno denunciato: “secondo i dati dell’Europol, molte armi della Nato, fornite al regime di Kiev, finiscono sul mercato nero e vengono rivendute alle organizzazioni criminali in Europa e altrove”.
Intanto quella dell’Iveco Lince sembra sia una bufala bella e buona; il ministero della Difesa di Guido Crosetto ha voluto sottolineare che l’Italia non ha mai inviato dei Lince 4×4 Iveco, nei pacchetti di armamenti in sostegno dell’Ucraina.
Fatto ancor più grave, le foto pubblicate dall’ambasciata non mostrano i resti del veicolo indicato, bensì di un blindato Mls Shield. Per questo il ministero della Difesa si è attivato, replicando ai russi:
“L’ambasciata russa in Italia continua a mentire nella sua quotidiana propaganda pubblicando evidenti fake news. Le immagini dell’ultimo post non ritraggono dei mezzi Lince 4×4 Iveco, bensì blindati Mls Shield, come deducibile dal simbolo ‘Venom’ riportato sulla fiancata. Mezzi mai inviati all’Ucraina nei diversi pacchetti aiuti inviati all’Ucraina dal governo italiano”.
Inoltre le stesse foto erano state pubblicate “l’1 dicembre del 2022 dall’ex presidente ucraino Petro Poroshenko, il quale elogiava le caratteristiche del mezzo in questione (Mls Shield) grazie alle quali undici militari ucraini erano rimasti illesi dopo essere stati colpiti da un colpo di mortaio”.
Secondo il Ministero, i mezzi sarebbero stati acquistati da Poroshenko, “in parte con fondi propri e in parte con una raccolta popolare, 11 blindati prodotti dall’azienda abruzzese Tekne di Ortona (CH), donati alle forze Armate ucraine impegnate nella resistenza contro l’aggressore russo”.
Articolo di Federica Pollara
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