In Scozia, il governo ha approvato una legge secondo la quale basterà un’autocertificazione per avviare le procedure di cambio sesso. Infuriano le polemiche
Grazie ai movimenti LGBTQ+, oggi si parla molto di più di diritti di genere e parità tra le persone, qualsiasi orientamento sessuale e qualsiasi identità di genere abbiano.
Finalmente, quindi, anche sui social e in TV stanno iniziando a comparire i primi personaggi transessuali, come per esempio nell’iconica serie tv Orange is The New Black, su Netflix.
In Scozia, il mese scorso, il Parlamento ha approvato una norma secondo cui, dai 16 anni in su, è sufficiente firmare un’autocertificazione per cambiare sesso, anche in assenza di un parere medico. A distanza di un mese, però, infuriano le polemiche: ecco com’è la situazione.
Autocertificazione per cambiare sesso? Le posizioni politiche
Non a tutti piace la legge approvata in Scozia. Se, da un lato, moltissimi attivisti LGBTQ+ e personaggi dello spettacolo la sostengono, dall’altro lato dal governo inglese si alza una polemica incredibile. In particolare, a tentare il tutto per tutto per bloccare questa legge è il Primo Ministro inglese Rishi Sunak, il quale si appresta a una prerogativa mai usata prima da Londra.
Si tratta dell’articolo 35 della legge sulla devoluzione del 1998, che consentirebbe di mettere il veto sui provvedimenti votati dalla Scozia. Di fatto, quindi, il governo inglese ha la possibilità di bloccare la legge. Secondo Rishi Sunak. si tratta dell’extrema ratio a cui Londra sembra voler ricorrere per bloccare questa legge molto controversa, che consentirebbe anche ai minorenni di cambiare sesso senza controllo medico.
A criticare Rishi Sunak e le sue recenti mosse sono molti attivisti LGBTQ+; dall’altro lato, però, diversi personaggi dello spettacolo come J. K. Rowling, la creatrice di Harry Potter, sostengono le polemiche contro questa legge.
La premier di Edinburgo Sturgeon ha quindi definito oltraggioso l’atteggiamento di Londra ed ha accusato Rishi Sunak di usare la questione dei transessuali come arma politica. “Quello che posso dire in generale è che difenderemo assolutamente, in modo robusto e rigoroso e con un grado di fiducia molto, molto, moto elevato, la legislazione” ha dichiarato.
Rishi Sunak, dal canto suo, desidera bloccare questa legge poiché violerebbe la legislazione britannica sull’uguaglianza tra i sessi, di competenza del governo centrale. Da Edinburgo, però, fanno sapere che faranno sicuramente ricorso in caso di veto: la questione, quindi, sembra destinata a durare ancora per moltissimo tempo.