In rete stanno circolando vecchi manifesti della propaganda sovietico-cinese sorprendentemente equivoci, se visti con gli occhi di oggi, tanto da mettere in subbuglio il web.
L’alleanza militare e commerciale tra Russia e Cina a cui stiamo assistendo in questi mesi non è cosa nuova. Già ai tempi del regime sovietico, le due super potenze dell’Est si erano promesse amore eterno sotto l’egida del comunismo. A quei tempi vennero stampati dei manifesti che oggi, per la loro ambiguità sessuale, farebbero venire un coccolone a Putin, da sempre avverso a riconoscere i diritti della comunità LGBTQ+.
Le immagini ripescate dagli scaffali impolverati della storia e rilanciate in rete hanno scatenato reazioni a non finire sul web perché vedono come protagonisti solo uomini, civili e militari, ritratti in atteggiamenti equivoci, che sembrano andare oltre la forte amicizia.
Oggi in Cina queste immagini di propaganda non desterebbero clamore, ma la stessa cosa non si può dire della Russia, dove per legge sono state introdotte di recente nuove e gravi restrizioni contro la cosiddetta propaganda Lgbt.
Russia e Cina, una propaganda ambigua: il web impazzisce
La Duma, ovvero il Parlamento russo, a ottobre dell’anno scorso ha inasprito la legge contro chi osserva orientamenti sessuali non tradizionali, come li ha definiti Mosca. La legge ha introdotto il divieto di diffondere notizie, affrontare la questione nei dibattiti, su internet e nelle pubblicità. Anzi, secondo i legislatori, si dovrebbe parlare delle tematiche Lgbtq+ solo in maniera negativa.
Le cose andavano così anche prima, ma c’è chi teme un aumento degli atti omofobi. Di fatto le autorità russe hanno inasprito le regole definite in una legge del 2013, criticata aspramente dalle organizzazioni per i diritti umani. In Cina invece le cose sembrano andare un po’ meglio. Nel 1997 il governo ha depenalizzo di fatto l’omosessualità nella Repubblica popolare e nel 2001 la società cinese di Psichiatria l’ha eliminata dall’elenco dei disturbi mentali.
In rete qualche bontempone ha deciso di celebrare l’attuale alleanza tra le due superpotenze in maniera goliardica, per non dire provocatoria, forse e soprattutto pensando a Putin. Ed ecco spuntare “I manifesti di propaganda sovietico-cinese” che “sembravano dipingere una bellissima coppia gay“. Due giovani uomini si tengono per mano, mentre una scritta in cirillico recita “Amicizia da secoli”; “Sempre insieme” si legge su un altro manifesto, sul quale due uomini si abbracciano stringendo altrettanti bambini sorridenti, tanto da potere essere scambiati per una coppia omosessuale a cui è stata consentita l’adozione.
“Il nostro obiettivo è il comunismo”, sembrano dire due soldati, uno russo e uno cinese, mentre sorridono e si guardano con complicità. E poi l’ultima, la più sorprendente: “Rafforzare l’unione tra esercito e marina!”, si legge mentre un marinaio russo e un fante cinese si abbracciano e si baciano appassionatamente.
All’epoca della propaganda sovietico-cinese le questioni sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale erano tabù, ma oggi che sono così importanti e polarizzanti, l’apparizione di questi manifesti non poteva non provocare la reazione scatenata del web, con tanto di battutine sarcastiche: “Oddio, ha una relazione!”, scrive qualcuno; “Una storia d’amore migliore di Twilight”, gli fa eco qualcun altro; “Se creati oggi, l’artista sarebbe considerato un trasgressore delle leggi sulla propaganda LGBT...”, chiosa un altro utente meno portato allo scherzo, pensando a ciò che accade in Russia.
Insomma, le immagini hanno sortito un effetto inatteso, per non dire esilarante. Il loro sembra proprio un un messaggio color arcobaleno, che inneggia al superamento degli orientamenti sessuali non tradizionali, come li chiamano a Mosca.
Articolo di Michele Lamonaca