Si fa più chiaro il futuro di Enrico Letta. Dopo anni decisamente difficili, oggi sogna davvero in grande e per sé vede un ruolo importante
Nato a Pisa nel 1966, Enrico Letta è in politica da sempre: durante la quarta ginnasio, infatti, partecipa già alle attività del Movimento Studenti di Azione Cattolica. Laureato in Scienze Politiche all’Università di Pisa, consegue poi il dottorato di ricerca in Diritto delle Comunità Europee e inizia un’attività di docente universitario.
I veri inizi in politica sono da collocare nel 1990, quando Enrico Letta si iscrive e viene eletto consigliere comunale di Pisa nella Democrazia Cristiana. Nel 1993, diventa Capo di Gabinetto del Ministero degli affari esteri e, nel 1996, diventa vicesegretario del Partito Popolare Italiano. Con il primo governo D’Alema, poi, diventa Ministro per le Politiche Comunitarie a soli 32 anni.
Dopo una serie di delusioni avvenute dalla caduta del governo Draghi in poi, oggi Enrico Letta sembra pronto a disegnarsi e viversi un futuro diverso, ricco di soddisfazioni. Ecco cos’ha in serbo.
Il futuro di Enrico Letta è in Europa?
Ormai il gossip corre di bocca in bocca, nell’ambito politico. Si dice, infatti, che Enrico Letta non veda e senta più nessuno da ormai due settimane. A settembre, in occasione delle elezioni politiche anticipate al 25, era infatti stato candidato per la Camera dei Deputati come capolista della lista Partito Democratico – Italia Democratica e progressista. In seguito alla vittoria del centrodestra, però, ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni congressuali del PD, che si terranno a marzo.
Oggi, quindi, Enrico Letta si trova a rimuginare sul proprio futuro. Da un lato, infatti, c’è la sua carriera da insegnante universitario che scelse anche nel lontano 2015 quando, ferito dall’addio di Zingaretti al PD, scelse di andare presso una prestigiosa università francese.
Dall’altro lato, però, c’è anche la forte tentazione di restare in politica. Su questo aspetto, in realtà, le voci che circolano non parlano di una politica italiana, ma europea. Eletto alla guida del PD, infatti, letta ha rinunciato a tutti gli impegni da professore, seppur mantenendo la presidenza dell’Istituto Jacques Delors. Parallelamente, però, ha continuato a coltivare le relazioni oltreconfine con capi di governo e leader politici: si suppone, quindi, che Letta potrebbe provare a candidarsi alle Europee del 2024.
Favorevole allo ius soli, al suicidio assistito, alla legalizzazione della cannabis e al matrimonio egualitario, nonché al contrasto all’omofobia, Enrico Letta sembra quindi pronto a rilanciare la propria carriera politica, mirando a orizzonti ben più vasti della sola Italia.