Un fenomeno che colpisce principalmente la sinistra italiana sta avvenendo, e non inaspettatamente, a destra. La Lega non è di certo più quella di una volta e proprio dal suo passato e dalle sue origini, nasce la spaccatura in Lombardia.
Sicuramente nella Lega esiste – e non solo perché ha rimosso “Nord” – un prima e dopo Bossi. Insomma, col tempo il carroccio, simbolo di una porzione di Italia stanca e irredentista, ha assunto tratti ben più morbidi, inglobando chi prima disprezzava.
Si tratta, però, di una manovra di sopravvivenza non supportata da un reale sovranismo di stampo italico, motivo per cui oggi la Lega, proprio come accade alla Sinistra italiana, si trova spaccata in correnti, a cominciare dalla Lombardia. “Dopo aver parlato con Umberto Bossi e con l’europarlamentare Angelo Ciocca abbiamo deciso di non candidarci alle prossime elezioni regionali”, hanno dichiarato i tre consiglieri regionali lombardi, espulsi dalla Lega insieme a Federico Lena, Antonello Formenti, Max Bastoni e Roberto Mura.
I tre, infatti, sono stati espulsi dopo la formazione di un nuovo gruppo al Pirellone, schierandosi di fatto con Umberto Bossi e al Comitato Nord, la corrente interna della Lega che sta piano piano creando sempre più dissenso, opposizione e più di un malumore. Ma come si spiega un terremoto di questa entità all’interno del Carroccio? Pur con divergenze di opinioni, la Lega non si era mai disunita come tanto prima d’ora. Ma una ragione c’è e il partito, soprattutto al Nord, così rischia di cadere a pezzi.
Insomma, in vista delle prossime regionali i bossiani più fedeli del Comitato Nord hanno deciso di non partecipare alle elezioni né con Attilio Fontana, né con Letizia Moratti. “La decisione”, spiegano ancora i consiglieri regionali lombardi Antonello Formenti, Max Bastoni e Roberto Mura, “nasce dal fatto che non ci sarà una lista del Comitato Nord alle prossime elezioni regionali data l’impossibilità per il comitato di presentarsi a sostegno del governatore uscente Attilio Fontana”.
Anche perché, come riportato da ‘Adnkronos’, l’idea del Comitato e del suo mentore, Umberto Bossi, è molto chiara e irremovibile. Non sarebbe nato, stando alle stesse dichiarazioni di Bossi, Angelo Ciocca e Paolo Grimoldi, per competere alle elezioni regionali. Il loro obiettivo, infatti, tornando indietro di 30 anni rispetto al tema, è portare avanti l’Autonomia e le istanze del Nord, dando così spazio e voce alla militanza nordista più intransigente.
Si tratta quindi, come spiegano i consiglieri della “volontà di Bossi e noi la rispettiamo fino in fondo così come abbiamo sempre rispettato la linea del fondatore della Lega. Potremmo percorrere altre strade e candidarci sotto altre bandiere, ma è un’ipotesi che abbiamo deciso di scartare in quanto non sarebbe coerente con la nostra storia politica”.
Articolo di Karola Sicali
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