Incidente mortale nel bresciano, che è costato la vita a un giovane operaio: il 2023 si apre così come si era chiuso il 2022, anno orrendo in materia di sicurezza sul lavoro.
Morte orribile quella di un operaio bresciano di soli 28 anni che è stato schiacciato da un nastro trasportatore nell’azienda in cui lavorava. Ennesima morte bianca, che si aggiunge ai numeri drammatici registrati nel 2022.
L’incidente mortale è avvenuto ieri pomeriggio, nella ditta ‘Gambazzi srl” a Poncarale, in provincia di Brescia. Il ragazzo è stato ricoverato in rianimazione ma le sue condizioni sono apparse subito disperate per vie delle ferite riportate nell’incidente, tanto che a distanza di 24 ore i medici hanno dovuto arrendersi, annunciando il decesso del 28enne.
Purtroppo, per quanto riguarda le morti sul lavoro, il 2023 si è aperto così come si era chiuso il 2022, nel quale si sono registrati più di mille incidenti letali, senza contare la crescita delle denunce di infortunio.
Sicurezza sul lavoro, 2022 anno terribile: numeri da paura
In attesa delle rilevazioni finali, si può già dire che il 2022 è stato un anno orrendo in tema di scurezza sul lavoro. Nell’anno appena concluso, da gennaio a novembre, sono morti 1.006 lavoratori.
Secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering nei primi undici mesi del 2022 si è registrata una media mensile di oltre 91 vittime, ovvero 22 decessi alla settimana e 3 infortuni mortali al giorno. Numeri impressionanti, a quali come se non bastasse si aggiungono i dati sulla crescita delle denunce di infortunio, con un incremento rispetto al 2021 del 43,3%, dovuto probabilmente alla riduzione del lavoro in smart working.
Dei 1.006 incidenti mortali, 722 sono accaduti sul posto di lavoro mentre 284 sono avvenuti in itinere. Sempre secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering il decremento della mortalità registrato nel primo semestre del 2022 rispetto allo stesso periodo nel 2021, pari a -14%, in realtà sarebbe un dato “contaminato” dalla “quasi totale assenza dei decessi per Covid nel 2022 rispetto al 2021”.
L’anno scosto, nel primo semestre, “gli infortuni mortali per Covid erano 367 su 538. Quest’anno sono solo 11 su 463“. A conti fatti “gli infortuni mortali ‘non Covid’ sono passati dai 171 del 2021 ai 452 del 2022, con un eclatante e drammatico incremento del 164%“.
In materia di infortuni sul lavoro, il settore più colpito è quello della Sanità, seguito a ruota dal settore delle Attività Manifatturiere e da quello dei Trasporti. Per quanto riguarda i decessi, il numero più alto si registra nel settore delle Costruzioni, seguito dal settore Trasporti e Magazzinaggio e dalle Attività Manifatturiere. Le morti bianche contano 132 stranieri, ovvero il 18,3% del totale; la fascia d’età più colpita è ancora quella compresa tra i 55 e i 64 anni.
Articolo di Michele Lamonaca