All’organizzazione extraparlamentare e di estrema sinistra Lotta Continua sono legate pagine importanti e drammatiche della recente storia italiana: scopriamo che fine hanno fatto alcuni dei suoi componenti più famosi.
Tra la fine degli anni sessanta e la prima metà degli anni settata, Lotta Continua fu una delle maggiori formazioni della sinistra extraparlamentare italiana. L’organizzazione di orientamento comunista, operaista e rivoluzionario nacque nell’autunno del 1969, dopo la scissione del Movimento Studentesco di Torino, che aveva dato vita alle lotte in seno all’Università e alla FIAT.
Rai Documentari ricorderà quel periodo cruciale per la storia italiana con il docufilm ‘Lotta continua’, in onda oggi, venerdì 13 gennaio alle 21.25 su Rai3, liberamente ispirato al libro del giornalista Aldo Cazzullo, ‘I ragazzi che volevano fare la rivoluzione’, diretto da Tony Saccucci.
Il docufilm, che sarà disponibile anche su Raiplay, ripercorrerà la storia della formazione extraparlamentare dal primo corteo interno Fiat all’autunno caldo, passando per la strage di Piazza Fontana, la morte di Pinelli e l’omicidio del commissario Calabresi.
Lotta continua, cosa è successo ai suoi componenti più famosi
Nata nel 1969, l’organizzazione denominata Lotta Continua ebbe tra i suoi dirigenti, personalità di spicco tra cui Giorgio Pietrostefani, Mauro Rostagno, Guido Viale, Marco Boato e Adriano Sofri.
Finiti gli anni di piombo, Pietrostefani mise da parte l’ideologia marxista e divenne dirigente d’azienda all’Eni, alla Snam e alle Officine Meccaniche Reggiane, ruolo ricoperto fino al suo primo arresto, avvenuto nel 1988, con l’accusa di essere uno dei mandanti dell’omicidio Calabresi. Nel 2021 è stato arrestato in Francia, su richiesta dell’Italia, e posto successivamente in libertà vigilata. Nel 2022 la Corte d’Appello di Parigi ha negato la sua estradizione.
Con lo scioglimento di Lotta Continua, avvenuto a fine 1976, Mauro Rostagno tornò a Milano dove fondò Macondo, centro culturale e punto di riferimento per la sinistra alternativa. Macondo fu chiuso dalla polizia nel 1978, così a metà degli anni ottanta Rostagno intraprese l’attività di giornalista e conduttore per l’emittente televisiva locale Radio Tele Cine (RTC), denunciando le collusioni tra Cosa Nostra e la politica locale. Nel 1988 fu ucciso nel corso di un agguato in contrada Lenzi, nel trapanese, mentre era a bordo della sua auto.
Guido Viale si laureò a Torino in sociologia industriale nel 1978. Oggi vive a Milano dove si occupa di ricerche sociali, economiche e di politiche attive del lavoro in campo ambientale. Da molti anni, in qualità di esperto, collabora con le maggiori testate nazionali affrontando questioni legate all’ambiente al modello di sviluppo economico. Nel 2014 si è fatto promotore de L’altra Europa per Tsipras, lista per le elezioni europee.
Marco Boato si è dato alla politica, infatti è stato eletto come deputato alla Camera per 5 legislature ed è diventato senatore della Repubblica nella X legislatura. Nel 2013 entra a far parte della direzione di ‘Green Italia’, nuovo soggetto ecologista. Dal 2021 è Co-Presidente del consiglio federale di Europa Verde.
Adriano Sofri è scrittore, giornalista e opinionista. Condannato assieme a Giorgio Pietrostefani per l’omicidio Calabresi, Sofri ha scontato sotto vari regimi di detenzione una pena complessiva di circa 16 anni ed è tornato definitivamente libero nel 2012. Come giornalista nel 2016 si è occupato della situazione di Siria e Iraq, visitando i campi profughi nel Kurdistan iracheno e realizzando per Il Foglio molti reportage dall’Iraq. Nel 2022, scoppiata la guerra tra Ucraina e Russia, ha visitato Odessa, Kherson e altri posti martoriati dal conflitto.
Articolo di Michele Lamonaca