Mentre le primarie del PD vengono rinviate, cresce la tensione nel partito ed arriva l’ennesima stroncatura. Cosa sta succedendo.
Nelle ultime ore è arrivata la conferma ufficiale circa il posticipo delle primarie del Partito Democratico dal 19 al 26 febbraio. Mentre l’ipotesi del voto online continua a fare discutere.
Ad ogni modo, in questo scenario già di per sé instabile arriva un’altra stroncatura sui programmi da parte del filosofo Massimo Cacciari, intervistato di recente dal Fatto Quotidiano. “Dramma senza contenuti” ha dichiarato. Ma cerchiamo di capire meglio che cosa sta accadendo nelle fila interne del PD.
Dopo la conferma del posticipo dal 19 al 26 febbraio ed il naufragio dell’ipotesi del voto online, le primarie del PD sembrerebbero muoversi su un terreno sempre più incerto. Ad ogni modo, ecco il percorso che porterà alla scelta del nuovo segretario: il 30 gennaio si chiuderanno le iscrizioni, dal 3 al 19 febbraio avranno luogo i congressi di circolo ed il 26 ci saranno le primarie vere e proprie tra i due candidati più votati dagli iscritti. Al momento i candidati principali sarebbero di fatto cinque:
Secondo recenti sondaggi, a guidare le primarie al momento sarebbe Bonaccini (41%), seguito da Schlein (30%) e da De Micheli (14%).
Già nel corso delle ultime elezioni politiche che hanno visto trionfare la coalizione di Giorgia Meloni, il Partito Democratico era riuscito a rivelare tutta la sua fragilità. E ancora adesso, alla Vigilia delle primarie, il partito sembrerebbe continuare a muoversi su un terreno piuttosto incerto. A tal proposito, in una recente intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, il filosofo Massimo Cacciari ha parlato del congresso del PD come di un “Dramma senza contenuti”. Inoltre ha poi aggiunto. “Credo di condividere questo pensiero con la quasi totalità degli italiani”.
Secondo Cacciari, infatti, al momento mancherebbero “programmi definiti e grandi personalità che sappiano interpretarli”. A suo avviso non ci sarebbero, dunque, grandi novità rispetto al passato. “Anche il programma della persona di cui ho più stima, Gianni Cuperlo, è in gran parte quello che presentò Zingaretti tre anni fa, poi perduto nel vuoto totale”. Ad ogni modo, anche sugli altri candidati, in particolare su Schlein e Bonaccini, il filosofo non avrebbe espresso parole dolci. “Sono della stessa Regione, della stessa istituzione e addirittura l’una è stata scelta dall’altro come sua più prossima collaboratrice”. Una stroncatura a 360 gradi che non salverebbe praticamente niente e nessuno. “Non si discute di linea politica, né di cultura politica. Qual è la prospettiva italiana in Europa, quale Europa vogliono Schlein e Bonaccini, oltre a dire che sovranisti e populisti sono cattivi?”.
Articolo di Veronica Elia
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