Vicenda incredibile quella che ha portato una famiglia finlandese ad abbandonare la Sicilia. La questione riguarda la scuola: la politica risponde
Paese che vai, scuola che trovi. Le statistiche, infatti, informano chiunque voglia su quale sia il sistema scolastico migliore al mondo: a primeggiare sembra proprio la Finlandia, in vetta alla classifica dell’Influential Program for International Student Assesment, che misura l’alfabetizzazione e le capacità matematiche della media degli studenti di un determinato paese.
Una famiglia finlandese, abituata quindi all’eccellenza del suo sistema scolastico, si è trovata a dover vivere in Sicilia a causa di scelte familiari. Una volta arrivati in loco, quindi, i due genitori hanno iscritto i loro quattro figli negli istituti della zona, attorno a Siracusa.
Ciò che è poi successo è incredibile ed ha innescato tutta una serie di risposte e reazioni destinate a far parlare. Ecco i fatti.
A causa del (o forse meglio dire grazie al) loro lavoro, che gli consente di spostarsi e di vivere ovunque vogliano, i due genitori finlandesi han deciso di sradicare i loro 4 figli dal paese natale e di portarli in una zona culturalmente e climaticamente più favorevole: la Sicilia. Con le sue bellezze ambientali, culturali ed artistiche, infatti, era secondo loro il luogo migliore in cui respirare storia ed arte: qualcosa, però, è andato storto.
Arrivati nell’agosto scorso, hanno iscritto i figli nei rispettivi istituti. Dopo poco, però, sono arrivati i primi problemi. Sebbene abbiano cercato di sopportare, non passa un anno che la famiglia Mattson decide di emigrare di nuovo, andando in Spagna: in una lettera, la madre di famiglia ha spiegato le loro ragioni. “La giornata scolastica si trascorre sulla stessa sedia dalla mattina fino a quando non si ritorna a casa“, scrive, dicendo che in Finlandia gli studenti hanno una pausa di 15 minuti tra una lezione e l’altra, per favorire il movimento e il riposo.
“Un altro problema che ho notato: com’è possibile pensare che possano essere funzionali gli innumerevoli adulti che corrono a scuola ogni mattina e ogni pomeriggio? Il caos totale del traffico è pratico per le famiglie?” scrive poi, dicendo che la mobilità sostenibile e leggera è pressocché assente e che il traffico cittadino non fa altro che creare stress.
A rispondere a queste critiche ci ha pensato Rossano Sasso, ex sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione nel Governo Draghi.
“Dipende dai punti di vista, Italia e Finlandia sono due mondi, due ambienti completamente diversi per usi, costumi, tradizioni, modo di vivere, clima, e mille altre cose ed è davvero difficile comparare un mondo con l’altro” dice, sostenendo quindi il proprio sistema scolastico. Nella sua difesa, poi, l’ex sottosegretario (in quota leghista) ha preso completamente le parti degli insegnanti che, seppure stressati e in difficoltà, sono a suo dire sempre pronti e competenti: la prova, secondo lui, sta nella straordinaria quantità di menti che ogni anno il sistema scolastico italiano sforna ed offre al mondo.
Chissà se la famiglia finlandese risponderà ulteriormente o lascerà cadere le critiche nel dimenticatoio.
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