A partire dal nuovo anno gli italiani hanno visto crescere ulteriormente il costo della vita; in particolare benzina e Diesel hanno ormai raggiunto prezzi folli ed il Governo ha deciso di mandare la Finanza a fare dei controlli.
Dopo i rincari dell’ultimo anno causati dal conflitto fra Russia ed Ucraina che hanno riguardato il costo delle materie prime ed il prezzo della corrente e del gas, con l’inizio del 2023 gli italiano hanno dovuto affrontare dei nuovi aumenti. Stavolta sotto il mirino ci sono finiti i costi folli di benzina e diesel.
A partire dal 1° gennaio sono di fatto scaduti i blocchi sulle accise introdotti durante il Governo Draghi, pertanto negli ultimi giorni il prezzo del carburante è letteralmente schizzato alle stelle in diverse regioni d’Italia. Ciò che, però, starebbe destando non pochi sospetti è il fatto che in realtà alla base del rincaro non vi sia un effettivo aumento dei costi, bensì una presunta speculazione. Per questo motivo, sarebbero scattati alcuni controlli da parte della Guardia di Finanza. Ecco che cosa sta succedendo.
A partire dal nuovo anno, una volta scaduti i tagli delle accise sul carburante introdotti dal Governo Draghi, gli automobilisti si stanno trovando a fronteggiare un notevole rincaro del prezzo del gasolio e della benzina. In alcune zone d’Italia, in particolare sulle isole e lungo le autostrade, il carburante sarebbe infatti arrivato a toccare i 2-2,50 euro al litro. Per questo motivo, il Governo starebbe inviando la Guardia di Finanza ad effettuare alcuni controlli presso le pompe di benzina per evitare le speculazioni.
Stando ad alcune fonti del Ministero dell’Economia e delle Finanze e come confermato anche dai principali giornali nazionali, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dato ordine alla Guardia di Finanza di effettuare tutti i controlli necessari per monitorare la situazione relativa all’aumento del prezzo del carburante. L’operazione, ovviamente, avrebbe come obiettivo quello di contrastare eventuali azioni speculative nel settore della benzina. Allo stesso modo, anche la Procura di Roma starebbe indagando sui recenti rincari con l’intenzione di individuare le cause effettive del fenomeno e tutte le responsabilità del caso.
Nel frattempo, il Codacons ha già presentato un esposto a 104 procure in cui chiede di “indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati dei listini”. Inoltre, sembrerebbe essere stato coinvolto anche l’Antitrust, chiedendo di aprire un’istruttoria. “Abbiamo deciso di lanciare un boicottaggio nazionale dei distributori più cari, invitando gli automobilisti italiani a verificare i prezzi sul proprio territorio, anche attraverso le apposite app che segnalano i gestori più convenienti e a non fare rifornimento presso le pompe che applicano prezzi eccessivi”. Insomma, un’operazione a 360 gradi per cercare di tutelare il più possibile i consumatori.
Articolo di Veronica Elia
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