Tragedia in una scuola elementare, un bimbo di 6 anni ha sparato alla sua maestra. Eppure non si tratterebbe di un incidente, ma di un problema molto più profondo e radicato.
Un bambino di 6 anni ha sparato intenzionalmente e ferito gravemente la sua maestra dopo un litigio tra i due. Ci troviamo in Virginia, negli Stati Uniti, più precisamente nella scuola elementare Richneck Elementary School della cittadina costiera Newport News. Il bambino è ora in stato di fermo, mentre la sua insegnante di 30 anni, ancora in pericolo di vita, è stata portata d’urgenza all’ospedale, a causa delle gravi ferite riportate in seguito alla sparatoria.
Tuttavia, si tratterebbe di una tragedia annunciata. Stando alle prime ricostruzioni fornite dalla polizia, infatti, il bambino intorno alle 14:00 ha volontariamente sparato alla sua insegnante. “Questa non è stata una sparatoria accidentale“, ha detto ai giornalisti il capo della polizia Steve Drew durante una conferenza stampa. Ma non solo.
“Oggi i nostri studenti hanno ricevuto una lezione sulla violenza armata. E ciò che le armi possono fare per sconvolgere non solo un ambiente educativo. Ma anche una famiglia, una comunità “, ha aggiunto il sovrintendente di Newport News George Parker, come riportato dal ‘New York Post’. Una compagna di classe del bambino, testimone della sparatoria, ha raccontato come abbia sparato apposta alla donna che si è poi accasciata a terra, dopo esser stata colpita allo stomaco.
Il problema delle armi in America
Motivo per cui, sempre il capo della polizia Steve Drew ha aggiunto come: “Questa non era una situazione in cui uno studente o qualsiasi altra persona andava su e giù per i corridoi sparando in una lunga sparatoria. Era in un’aula”. Non è ancora chiaro, però, cosa abbia scatenato la discussione o come il bambino sia entrato in possesso di un’arma da fuoco.
A mother at Richneck Elementary School in Virginia demands gun reform after a 6-year-old shot a teacher pic.twitter.com/MDMJlb27CW
— Marjorie Gaylor Queen 🏳️🌈 (@Tim_Tweeted) January 7, 2023
Pur non sapendo ancora il motivo per cui il bambino abbia deciso di sparare alla sua maestra, resta l’importante problema delle armi in America che divide il paese nel profondo. Comprare armi negli States, infatti, è davvero semplice. Chiunque può comprare una pistola e non solo nelle armerie specializzate, ma anche in alcune aree di grandi supermercati attrezzati.
Ed è proprio la disarmante facilità ad acuire il problema. Soprattutto a causa delle sistematiche sparatorie, o forse sarebbe meglio dire massacri, che avvengono proprio nelle scuole e nelle università americane. L’ultima è avvenuta lo scorso 24 maggio quando Salvador Ramos, studente liceale Robb Elementary School di Uvalde, in Texas, ha ucciso a colpi di pistola diciannove studenti, due insegnanti e ha ferito altre diciassette persone.
E solo una decina di giorni prima a Buffalo, Payton Gnedron, il killer e suprematista di estrema destra, aveva svolto una vera e propria esecuzione al supermercato Tops contro la comunità afroamericana. Insomma, a causa dell’eccessiva libertà della legge – in tal senso, Panorama aveva denunciato la National Rifle Association capace di finanziare anche nomi dell’ala più progressista del Paese, come l’ex leader del Senato Harry Reid – chiunque in America, pur non avendo i requisiti fisici e psichici necessari, può detenere una pistola.
Articolo di Karola Sicali