Confessione amara quella che un esponente della destra ha fatto su Indro Montanelli. Le sue parole sono chiare e lo smontano senza pietà
Classe 1909, Indro Montanelli è stato uno scrittore e un giornalista italiano, nonché simbolo del Corriere della Sera per il quale lavorò dal 1938 al 1973 e dal 1995 fino alla morte, sopraggiunta nel 2001. A distinguerlo fu soprattutto la chiarezza della sua scrittura, che lo rese uno dei giornalisti più famosi del secolo scorso.
Mossi i primi passi da giornalista nel lungo ventennio fascista, successivamente diventa il principale esponente del Corriere della Sera, per poi fondare Il Giornale, con chiaro stampo conservatore. Nel 1977, fu vittima di un attentato organizzato dalle Brigate Rosse.
Da sempre molto discusso a causa delle sue posizioni politiche e del suo modo di fare giornalismo, oggi è sotto accusa da parte di un giornalista che sta dalla sua stessa parte politica: ecco di chi si tratta.
Indro Montanelli: ne parla Sallusti
Le principali controversie su Indro Montanelli riguardano soprattutto un episodio da lui raccontato nel programma televisivo “L’ora della verità” di Gianni Bisiach, nel 1969. Qui, disse che durante la sua esperienza in Abissinia aveva comprato e sposato una bambina di 12 anni: a interromperlo, in TV, fu una giornalista che gli chiese come intendesse il proprio rapporto con le donne, dato che a dodici anni si è ancora bambine. “In Abissinia funziona così“, rispose, scatenando polemiche arrivate fino ai giorni nostri.
Oggi a parlarne è Alessandro Sallusti che, nel programma “A Casa Sallusti” non si è di certo trattenuto. Il direttore di Libero, intervistato da Klaus Davi, ha ammesso di aver conosciuto Montanelli proprio perché l’aveva assunto a Il Giornale. “Non è stata una bella cosa perché uno non dovrebbe mai conoscere i suoi miti: se tu conosci nella quotidianità il tuo mito ti rendi conto che, certo, è un gigante, però è anche un grandissimo str…o“, ha detto.
Di Indro Montanelli, però, racconta anche lati positivi: era lui stesso ad occuparsi del rapporto con i suoi lettori. Montanelli, infatti, curava personalmente la pagina delle lettere: le leggeva tutte, rispondeva e poi scriveva il suo fondo. Per quanto ammirevole, però, Sallusti commenta: “Del giornale, però, se ne occupava pochissimo“. Secondo Sallusti, infatti, il problema reale era che lui di fatto il giornale non lo faceva. “Si iniziava a parlare del ’52, del ’54, “Ti ricordi quella fidanzata che tu mollasti…”, bellissimo, ma il giornale non usciva mai…” ha dichiarato, senza paura e senza mezzi termini.