I giovani accettano di lavorare anche come badanti: ecco i numeri che dimostrano quanto sia cambiata la situazione negli ultimi anni.
Quando si sente il termine ‘choosy’, che tradotto dall’inglese vuol dire ‘esigente’, per molti si accende subito un ricordo, ovvero il discorso che nel 2012 l’allora Ministro del Lavoro Elsa Fornero fece durante un convegno a Milano.
Le sue parole erano rivolte alle nuove generazioni: “I giovani non devono essere troppo choosy”, disse la Fornero, “quando escono da scuola devono trovare un’occupazione, non devono aspettare il lavoro ideale, ma devono attivarsi per entrare nel mondo del lavoro e poi migliorare”. Questo invito a non essere troppo esigenti nella ricerca della prima occupazione dopo gli studi derivava anche dal fatto che in quel periodo molti lavori venivano ‘snobbati’ dai giovani italiani, mentre venivano invece accettati da stranieri ed extracomunitari. Tra i lavori solitamente affidati a stranieri oppure a italiani arrivati ‘all’ultima spiaggia’, c’erano sicuramente quelli di colf e badante. All’epoca, parliamo del 2012, era davvero difficile vedere un giovane fare le pulizie o assistere un anziano in casa. Oggi, però, la situazione sembra cambiata del tutto, complice anche la pandemia di Covid 19, che ha completamente modificato il modo di lavorare e anche la maniera di intendere il lavoro, facendo diventare il lavoro domestico un’occupazione più tranquilla e ‘protetta’: ecco alcuni dati che vi lasceranno a bocca aperta.
I giovani oggi accettano di lavorare come badanti: ecco i dati e le differenze con gli anni passati
Se nel 2012 l’allora Ministro del Lavoro Elsa Fornero chiedeva maggiore elasticità e flessibilità ai giovani nella ricerca della prima occupazione, oggi non c’è assolutamente bisogno di un discorso del genere, perché la situazione è cambiata del tutto, e i dati lo dimostrano chiaramente. Stando al IV rapporto annuale sul lavoro domestico diffuso dall’Osservatorio Domina, infatti, nel 2012 c’erano circa 14mila giovani badanti o colf, mentre nel 2021, a quasi 10 anni di distanza, i giovani under 30 che hanno scelto di fare questo tipo di lavoro sono oltre 20mila, dunque il 41% in più. Di questi, circa l’83% sono donne. Il dato sicuramente fa riflettere e ci dice fondamentalmente due cose: la prima è che al giorno d’oggi non è facile trovare subito lavoro dopo aver terminato gli studi, per cui ci si deve spesso ‘accontentare’ anche di fare cose diverse da quelle che si desiderano, e la seconda è che i giovani considerano questo tipo di occupazioni come un’opportunità per cominciare a entrare nel mondo del lavoro.
Il lavoro di colf o badante, infatti, permette nella maggior parte dei casi di non essere troppo impegnati (il 56% di queste persone lavora meno di 20 ore a settimana) e di cominciare a guadagnare qualcosa (la maggioranza guadagna circa 3600 euro annui), prima di trovare un lavoro migliore e crescere professionalmente. A quanto pare sono Calabria, Sardegna e Sicilia le Regioni che contano più domestici italiani giovani, ma anche nel Lazio e in Lombardia i numeri sono decisamente in crescita.
Articolo di Francesca Simonelli