L’accusa di conflitto di interessi a Daniela Santanchè ha attirato gli sguardi di tutti. Ma sapete quale stabilimento possiede e che valore ha?
La ministra del Turismo è finita al centro dell’attenzione per quanto riguarda la sua attività. L’opposizione si è scagliata feroce, ecco che cosa è successo.
Nel corso degli anni il nome di Daniela Santanchè è balzato diverse volte all’attenzione degli italiani. L’attuale ministro del Turismo del governo Meloni ha fatto parecchio parlare di sé i particolare per quanto riguarda le attività che detiene in parallelo al ruolo di parlamentare. La Santanchè, infatti, è una nota imprenditrice ed è da anni attiva sul territorio italiano con imprese ed aziende di successo. Proprio per questo motivo la politica è finita al centro di un’accusa per conflitto di interessi, a causa di alcune attività che svolge al di fuori dell’area politica. La questione ha fatto parecchio discutere ed è balzata all’attenzione delle maggiori testate nazionali. Ecco tutti i dettagli.
La Santanchè è in possesso di una quota del Twiga, il celebre locale di cui è proprietario Flavio Briatore. La rinomata esponente di Fratelli d’Italia è stata tacciata di conflitto di interessi dal momento che, con l’insediamento del governo Meloni, a lei è stata affidata la carica del Ministero del Turismo. Data l’urgenza delle concessioni balneari, uno dei temi più dibattuti dell’ultimo periodo, la paura è che la Santanchè possa fare i suoi interessi per quanto riguarda il tema così conteso. La politica è in possesso di una quota del Twiga, che fattura una cifra stellare. Si parla di 4 milioni l’anno! Ma non è tutto.
La politica di Fratello d’Italia detiene una quota del rinomato locale che si trova in Versilia, una delle zone più in per quanto riguarda il turismo, frequentata spesso e volentieri da vip sia italiani che stranieri. A muovere l’accusa di conflitto di interessi alla Santanchè è stato Angelo Bonelli, esponente di Alleanza Verdi Sinistra e co-portavoce di Europa Verde. Bonelli si è mostrato sin da subito contrario alla nomina della Santanchè per il settore del turismo, dl momento che lei stessa ha interessi in campo. L’esponente di sinistra ha rincarato la dose asserendo come, numeri alla mano, lo stabilimento della Santanchè e di Briatore goda di “privilegi inaccettabili”. La risposta della Santanchè in merito non è tardata ad arrivare.
La neo ministra del turismo ha risposto affermando che il conflitto di interessi non esiste e il motivo è semplice. Secondo quanto riportato da Qui Finanza, la Santanchè ha dichiarato di non avere nessuna carica e di non sedere nel consiglio di amministrazione del Twiga. La ministra ha anche ribadito pubblicamente di non avere nessuna intenzione di cedere le quote del locale, proprio in virtù del fatto che sostiene l’inesistenza del conflitto di interessi.
Articolo di Eleonora Di Vincenzo
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