Il governo guidato da Giorgia Meloni ha nominato un nuovo commissario alla ricostruzione, Guido Castelli. Infuriano le polemiche
Sebbene non sia così nota questa figura, in Italia un importante ruolo di governo è quello del commissario alla ricostruzione, che guida l’opera di semplificazione e accelerazione della rinascita di tutte le aree del centro Italia colpite dal terremoto nel 2016.
Dopo il lavoro di Giovanni Legnini, che dal 2020 ha ricoperto questo ruolo con ottimi risultati, Giorgia Meloni ha nominato un nuovo Commissario, Guido Castelli. Avvocato cassazionista, all’epoca dei fatti era sindaco di Ascoli, quando la terra tremò: oggi si trova a dover guidare tutte quelle azioni necessarie alla ricostruzione.
Proprio poco dopo la nomina, però, infervorano già le polemiche. Ecco chi è Guido Castelli e quali sono le ragioni delle lamentele.
Guido Castelli spodesta Giovanni Legnini: è polemica
Avvocato cassazionista di 57 anni, Guido Castelli ha accolto con entusiasmo il ruolo affidatogli. “Ero sindaco di Ascoli il 24 agosto quando la terra cominciò a tremare. Il mio pensiero, oggi, non può che andare a quelle sequenze sismiche che devastarono l’Appennino” dice, ringraziando poi per la fiducia che il governo ha nei suoi confronti. Legnini, che abbandona il ruolo, resta comunque Commissario per l’emergenza alluvione e la ricostruzione di Ischia.
Ad alzare le prime critiche, però, è l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, il monsignor Renato Boccardo. A suo dire, la mancata riconferma di Legnini è uno schiaffo alle popolazioni terremotate: pur non avendo nulla contro Castelli, crede insensato rimuovere un Commissario che aveva ottenuto molti risultati e che si era dimostrato capace e serio, nel trattare la questione.
Secondo il governo, però, Castelli ha una grande esperienza di amministratore, nonché una forte conoscenza del territorio: saranno questi i pilastri su cui fonderà la propria attività. A prenderne le difese sono anche Forza Italia e Fratelli d’Italia, mentre invece il segretario del PD Enrico Letta non apprezza la mossa politica: “Che brutto segnale lo spoils system del governo applicato alla gestione del terremoto“, dice, sottolineando come a suo dire il cambio di guardia abbia un fine solo politico e partitico.
Nel frattempo, però, gli apprezzamenti per Legnini come Commissario uscente sono infiniti. Arrivato a febbraio 2020, a quattro anni dal sisma, si è trovato pochi cantieri aperti e tutto fermo immobile. In un anno e mezzo ha letteralmente rivoluzionato tutto, varando un codice unico, piani di ricostruzione e promuovendo grandi investimenti. Oggi, però, spazio a Guido Castelli: ora tocca a lui.