La polizia scozzese, nell’ultimo report annuale, descrive i pedofili come ‘persone attratte da minori’. Il termine ha suscitato l’indignazione generale ma la Polizia si difende: “È colpa dell’UE”.
La situazione è molto delicata e ha fatto scoppiare un’enorme polemica; nel report annuale della Polizia scozzese, il capo della Polizia Iain Livingstone si è riferito ai pedofili come persone attratte da minori (abbreviato in MAP, dall’inglese Minore-Attracted People).
La mossa ha inferocito molti, scandalizzati dal tentativo di normalizzare il termine per indicare la pedofilia come una semplice preferenza sessuale. Un portavoce della Polizia ha voluto sottolineare che MAP non è il termine che utilizzano solitamente per chi si è macchiato del crimine di abuso di minori, e che l’utilizzo del termine è da giustificare nel contesto.
Questo perché il termine è stato utilizzato in riferimento al coinvolgimento delle forze di polizia nel progetto europeo Horizon Europe Project – Prevention of Child Sexual Exploitation. Nel report era scritto: “Il programma del progetto è quello di sensibilizzare al fine di evitare la vittimizzazione dei bambini, dando adeguato supporto ai MAP, cure e guide per aiutarli ad evitare attività criminali”.
Per giustificarsi, dunque, un portavoce della Polizia ha dichiarato che l’uso del termine è stato subordinato soltanto alle linee guida del progetto europeo: “La Polizia scozzese non utilizza il termine. Questo è stato utilizzato soltanto nei documenti per il consorzio ed è più comunemente utilizzato nel continente”.
“A Settembre, i rappresentanti della Polizia sono riusciti a garantire l’evitamento dell’uso del termine MAP per tutto il consorzio”. Il tema è già diventato bollente qualche mese fa, quando negli Stati Uniti i pedofili hanno iniziato a provare sfuggire ai propri crimini autodichiarandosi semplici membri della comunità LGBT.
Kenny MacAskill, ex segretario della giustizia e membro del parlamento per East Lothian, si è detto molto contrario alla manovra, definendo una “sciocchezza” l’uso di eufemismi in riferimento ai pedofili: “Gettare eufemismi a caso serve semplicemente a mascherare la realtà ed i suoi pericoli“.
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“Accetto di buon grado l’approccio logico della Polizia scozzese, anche se credo che l’uso di questi eufemismi debba essere evitato anche in documenti ufficiali, perché mascherano la realtà e nascondono l’orrore. Quel termine, usato in qualsiasi contesto, è una sciocchezza“.
Anche Maggie Mellon, crede che l’uso del termine ponga “il pericolo di normalizzare e forse de-criminalizzare un serio crimine. Certamente dovrebbero esistere cure adeguate per chi presenta un rischio alla sicurezza dei bambini, ma la polizia non è un servizio terapeutico – dovrebbero spendere le loro energie a chiudere siti di pedo-pornografia”.
E ancora, un rappresentante del partito conservatore scozzese ha dichiarato: “La maggior parte degli scozzesi troveranno profondamente inquietante e sbagliato questo tentativo di addolcire i termini intorno alla pedofilia. I crimini di pedofilia sono tra i più terribili ed imperdonabili ed è essenziale che le linee guida della Polizia riflettano ciò”.
Articolo di Federica Pollara