Inizia una nuova fase nell’inchiesta denominata “Qatargate”. Ora si va davvero a fondo e ciò che uscirà scatenerà l’inferno: ecco le nuove fasi
A fine 2021, la politica europea e mondiale è stata sconvolta dalla rivelazione fatta dai magistrati di Bruxelles, che hanno rivelato l’esistenza di un’organizzazione criminale infiltrata nel Parlamento Europeo e sospettata di ingerenza nella politica UE e di corruzione da parte del Qatar, paese ospitante i Mondiali di Calcio.
Immediatamente, molti politici di spicco dell’Europarlamento sono stati indagati e le loro abitazioni son state sottoposte a perquisizioni attente. Queste hanno portato alla confisca di 600.00 euro in contanti, con l’accusa di corruzione internazionale e riciclaggio. Il nome che più è finito al centro è quello di Eva Khaili, vice-presidente del Parlamento: nella sua abitazione son stati trovati oltre 750.000 in tagli da 20 e 50 euro.
Oggi, però, inizia la fase 2 del cosiddetto Qatargate. Le indagini proseguono e per molti nomi della politica europea potrebbe crollare il terreno sotto ai piedi.
Eva Khaili, oltre ai 750.000 euro trovati in contanti in casa sua, è sotto accusa anche per il ritrovamento di 600mila euro che suo padre stava trasportando, all’interno di una valigia, cercando di scappare in fretta e furia dai controlli. A finire al centro delle accuse anche Antonio Panzeri, ex eurodeputato del PD, a casa del quale son stati trovati 17mila euro: lui, la moglie e la figlia sono ai domiciliari per concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio.
In queste ore si sta per aprire la fase 2 del Qatargate. La prossima settimana, infatti, la procura di Bruxelles inizierà una nuova esplorazione, durante la quale il Parlamento europeo dovrà esprimersi formalmente sul fatto. Come anticipato da La Repubblica, i magistrati belgi hanno già messo in circolo una comunicazione ufficiosa all’ufficio di presidenza dell’Eurocamera. Obiettivo è quello di avvertirli dell’intenzione degli inquirenti di richiedere la revoca dell’immunità di alcuni parlamentari europei.
Tra i nomi che potrebbero finire al centro di questa seconda fase di indagini ci sono anche l’italiano Andrea Cozzolino e il belga Marc Tarabella, mentre per Maria Arena la posizione sembra essere sospesa. Le nuove indagini, quindi, porteranno alla luce tutti i sotterfugi dello scandalo: la revoca dell’immunità serve proprio a favorire tutte le ricerche, perquisizioni comprese.
“Si tratterebbe di esponenti del Parlamento ed attivisti che avrebbero ricevuto soldi per chiudere un occhio sulle condizioni di lavoro in Qatar” ha detto il commissario Ue agli affari economici Paolo Gentiloni, quando sono emerse le prime verità. “Una vicenda vergognosa e intollerabile” ha poi concluso, mostrandosi quindi aperto alle indagini in corso e disponibile ad accettare le conseguenze che ne verranno.
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