Qual è il vero volto di Dio? Questa domanda assilla da tempo il genere umano, a dare una risposta ci ha pensato un’IA.
Il rapporto con Dio o la divinità è sempre esistito per gli esseri umani. Le prime popolazioni ritenevano che qualsiasi fenomeno inspiegabile potesse provenire dalla volontà degli dei, dunque dalla loro benevolenza o dalla loro collera. Ogni aspetto positivo della vita, ad esempio il sole che con i suoi raggi dava vita alle piante e al nutrimento, era visto come un dono di Dio, mentre ogni evento negativo, ad esempio un terremoto o un’eruzione vulcanica, come la manifestazione della sua collera.
Da quando si sono diffuse le religioni monoteiste, gli eventi positivi e negativi non sono collegati alla volontà di Dio, ma solo la creazione del mondo e della vita. Le religioni monoteiste differiscono sul concetto di aldilà, sull’esistenza dell’inferno e del paradiso. Nessuno che sia ancora in vita è in grado di poter asserire con assoluta certezza se sia vera una religione o se al contrario tutte si sbagliano. Non è possibile nemmeno asserire che Dio non esista, anche perché la scienza non riesce a spiegare tutto e l’avanzamento della conoscenza non ha mai escluso la possibilità di un’azione esterna creativa da parte di un essere supremo.
Così come la concezione di Dio e della divinità è cambiato nel corso dei secoli, anche la forma con la quale questo viene rappresentato è cambiato di pari passo. In base alle culture, al momento storico, alle regioni del mondo e alla tradizione, il volto di Dio ha infatti assunto molte forme. In alcun culture le divinità erano sia uomini che donne, in altre potevano assumere anche le sembianze di animali antropomorfi, mentre in tutte le religioni di matrice cristiana si tende a rappresentare Dio come una figura maschile anziana e dai tratti somatici impercettibili.
Qual è il vero volto di Dio: l’IA NightCafe Creatori ha provato a risolvere questo dilemma senza risposta
L’idea di rappresentare Dio come una figura anziana il cui volto ha tratti indefinibili inizia probabilmente dal tardo Medioevo e dal Rinascimento. Nella Divina Commedia Dio viene descritto come una fonte di luce talmente intensa da essere impossibile da guardare per chi non è entrato nelle grazie divine. Man mano che la vista di Dante migliora grazie all’azione salvatrice di Beatrice, il Sommo Poeta riesce ad identificare all’interno della luce una trinità formata da tre cerchi di diverso colore, al cui centro scorge una figura umana, ovvero la figura di Cristo: Dio che si è fatto uomo per salvare l’umanità.
Le opere artistiche che sono arrivate successivamente hanno per forza di cose tratto ispirazione dal cantico 33 del Paradiso dantesco, ma l’antropomorfizzazione di Dio è qualcosa che è connaturata con il pensiero dell’uomo: l’essere umano è incapace di idealizzare una forma divina che sia distante da quella umana, dunque la rappresenta come qualcosa che conosce e che ritiene di una bellezza eterea basandosi sui canoni estetici dell’epoca e della società in cui vive.
L’uomo è dunque incapace di immaginare il volto – sempre che ne abbia uno – di Dio differente da quello umano, un’IA sarebbe in grado di farlo? C’è chi ci ha provato utilizzando l’IA NightCafe Creatori, un software dotato di un’intelligenza neurale impostata sui prompt fornitigli in fase di programmazione e capace di assorbire conoscenza tramite un processo di machine learning. La funzione dell’app è proprio quella di creare immagini artistiche basandosi sui comandi forniti dagli utilizzatori. Per farlo attinge alla conoscenza già presente nel proprio database, dunque da idee che di base provengono dagli esseri umani stessi.
Qual è il vero volto di Dio?
Data la limitazione legata all’idea di Dio che hanno gli umani, era logico pensare che le figure proposte sarebbero state antropomorfe e così infatti è stato. Tuttavia l’aver inserito parole chiave come “Dio” e “Volto di Dio” sia nelle impostazioni riguardanti il ritratto sia in quelle riguardanti lo sfondo ha dato risultati decisamente interessanti e in alcuni casi un po’ inquietanti.
La maggior parte delle immagini create mostrano il volto di una donna, in alcuni casi bellissima ed eterea, in altri inquietantemente fusa con elementi naturali. Esistono anche volti androgini, a cui è impossibile assegnare un sesso preciso, e volti maschili, in assoluto i più inquietanti di tutti. In una delle immagini, ad esempio, si vede un uomo anziano con una folta barba fatta di roccia, in un’altra un uomo calvo e con il pizzetto, i cui tratti somatici si fondono con il panorama circostante.
Scritto da F.S.