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Curiosità

Gli ucraini hanno spostato il Natale contro la Russia | Ma come funziona nel mondo ortodosso?

La protesta degli ucraini contro la Russia colpisce anche il Natale. Per la prima volta Kiev si ribella alla Chiesa ortodossa.

Nonostante l’invasione russa che continua ormai da dieci mesi, gli ucraini hanno festeggiato il Natale. Un segno di protesta, sì, ma dalle diverse interpretazioni. Oltre a mostrare, infatti, il vigore ucraino che non si piega dopo quasi un anno di guerra e massacri, Kiev ha deciso di fronteggiare la Russia, scegliendo di celebrare il Natale il 25 dicembre: per la prima volta, l’Ucraina si è ribellata alla Chiesa ortodossa.

L’Ucraina ha festeggiato il Natale il 25 dicembre (Political24 / foto Instagram @zelenskiy_official)

La Chiesa ortodossa ucraina, infatti, ha permesso alle parrocchie di celebrare il Natale il 25 dicembre come nel resto del mondo cristiano, a differenza del 7 gennaio, giorno in cui invece festeggia il Natale tutto il mondo cristiano orientale. Si tratta di una profonda e importante rottura con la tradizione ortodossa orientale che dimostra, o forse sarebbe meglio dire conferma, come il governo ucraino non sia più nemmeno spiritualmente sotto l’egida della grande Madre Russia e della sua tradizione secolare.

Insomma, l’Ucraina non tollera più ingerenze di alcun tipo, così si è adeguata ai festeggiamenti occidentali. Ma perché i paesi cristiani dell’Est Europa festeggiano il 7 gennaio anziché il 25 dicembre come il resto del mondo? In realtà, si tratta di un errore “teologico” che divise il Natale in occidentale e ortodosso. Nel 1582, infatti, Papa Gregorio XIII introdusse il calendario gregoriano, ovvero un calendario più preciso e conforme alle nuove conoscenze astronomiche dell’epoca.

Così, i giorni tra il 5 e il 14 ottobre di quell’anno vennero eliminati e il 25 dicembre fu la nuova data per il Natale, non per la Chiesa Ortodossa, però, che ha continuato e continua a seguire la tradizione, rimanendo fedele al calendario di Giulio Cesare, fatta eccezione per l’Ucraina che da quest’anno rompe profondamente con la tradizione.

Il nuovo Natale in Ucraina

Ma come è stato il primo Natale occidentale degli ucraini in guerra? “Il Natale ha un significato davvero letterale per gli ucraini oggi. La sacra famiglia non ha trovato un posto dove stare: erano senzatetto. Proprio come gli ucraini che hanno perso la casa”, ha spiegato il sacerdote di Santa Sofia, padre Georgii Kovalenko, a Sky mentre celebrava la messa.

Il primo Natale in guerra degli ucraini (Political24 / foto Instagram @zelenskiy_official)

A metà del sermone, però, le sirene dei raid aerei sono suonate al posto delle campane di Natale e le istruzioni per mettersi al riparo erano forti e chiare. I bombardamenti da parte dei russi, infatti, non sono cessati nemmeno a Natale. Eppure, invece di precipitarsi in un rifugio, padre Georgii Kovalenko ha continuato la messa e la stanza si è riempita di persone in preghiera, ricordando il loro Paese ancora in guerra.

Ma c’è stato anche chi, mentre milioni di ucraini sono rimasti separati dai propri cari, è riuscito a passare il Natale in famiglia, come la parlamentare e difensore dei diritti umani Lesia Vasalenko che è tornata dal Regno Unito con i suoi bambini in Ucraina per stare insieme a tutta la sua famiglia, almeno a Natale. I suoi figli, infatti, non avevano più visto i nonni dopo i primi giorni di guerra.

Scritto da Karola Sicali

Michele

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