Gli ultimi giorni ci hanno lasciato a bocca aperta, con la scomparsa di Sinisa Mihajlovic che ha lasciato tutti sorpresi
Il tecnico ex Bologna, malato da tempo, ha affrontato le difficoltà con grande coraggio, come sempre espresso nelle sue interviste e conferenze stampa.
La morte di Sinisa Mihajlovic ha sconvolto tutti, non solamente coloro che hanno avuto la fortuna di averlo, prima, come calciatore e dopo come allenatore nella propria squadra. L’ex difensore ha fatto la storia con la maglia della Lazio, senza alcun dubbio, ma nel nostro paese ha vestito anche le maglie di Inter, Roma e Sampdoria. Nel suo paese quella del Vojvodina ma, soprattutto, ha fatto grandi cose indossando quella di una delle squadre più temute di Serbia, la Stella Rossa. Con la nazionale della Jugoslavia ha partecipato, poi, ai tornei internazionali, sempre raccogliendo grandi risultati.
Tornando alla malattia, si può dire che Sinisa Mihajlovic sia stato un grande lottatore, che non si è mai piegato davanti alle difficoltà ma che ha sempre cercato di combattere. Nelle conferenze stampa, talvolta, lo abbiamo anche visto piangere ringraziando la moglie e la famiglia che, ovviamente, gli sono sempre stati vicini. Nel momento del bisogno, però, ha sempre raccolto grande vicinanza anche dal mondo del calcio, sempre.
Lui è stato bravo, sempre, a essere un uomo del popolo, famosa è una sua conferenza stampa dove si parlava della fascia di capitano di Lukic al Torino: “Difficile è alzarsi alle 6 del mattino e andare a lavorare, non vestire la maglia del Torino e la fascia da capitano, questo deve essere un onore”, furono le sue bellissime parole. Quando la situazione sembrava stabile, agli occhi della gente comune, se n’è andato lasciando tutti a bocca aperta, lasciando tutti con un grande vuoto.
Sinisa Mihajlovic, la Serbia contro Ibrahimovic
Nelle ultime ore si è scatenata un’autentica “guerra” nei confronti di Zlatan Ibrahimovic da parte del popolo serbo, terra natale di Sinisa Mihajlovic. Calciomercato.com riporta come nel paese dell’ex allenatore, infati, non abbiano perdonato l’attaccante del Milan per il suo atteggiamento dopo la morte di Sinisa Mihajlovic.
Quest’ultimo, infatti, aveva espresso più volte l’amicizia che lo legava allo svedese, anche nel corso di interventi televisivi insieme, e la non presenza di Zlatan Ibrahimovic sia alla camera ardente che al funerale ha fatto scattare l’ira in Serbia. Sicuramente questa situazione avrà una motivazione e, probabilmente, sarà lo stesso attaccante rossonero a raccontare l’accaduto, quello che è certo è che nel paese di Mihajlovic, oggi, non amano più Ibrahimovic. Tornando al funerale, che è andato in diretta, sui vari social network, abbiamo potuto ammirare chi fosse Sinisa Mihajlovic, seguito da milioni di appassionati nel mondo del pallone.
Questa situazione legata a Zlatan Ibrahimovic si è riversata anche sui social network, oltre che in Serbia, condividendo l’ospitata che l’attaccante ha fatto con Sinisa Mihajlovic al Festival di Sanremo, cantando “Io Vagabondo” dei Nomadi.
Articolo di Alessandro Nobile