Accuse pesanti contro Matteo Salvini, che arrivano da un pezzo da novante della Lega e che rischiano di scatenare una guerra interna clamorosa.
Guai in casa per Matteo Salvini, con la Lega che si trasforma in una polveriera pronta a esplodere. Il dinamitardo è un pezzo di storia del Carroccio, infatti la spaccatura è guidata niente meno che da Umberto Bossi.
“Salvini non mi parla? È un bambino, non si comporta come un uomo e io sono abituato a parlare con gli uomini”, avrebbe detto il ‘senatur’, sfogandosi con i suoi durante un incontro oraganizzato al Pirellone.
Secondo Bossi, il vicepremier si starebbe negando al telefono evitando il confronto con chi la Lega l’ha fondata. I due sono ai ferri corti e la situazione potrebbe peggiorare con l rischio per Salvini di perdere pezzi importanti del suo partito.
I prossimi sette giorni sono decisivi per capire se Bossi e Salvini giungeranno a un tregua o se invece andranno dritti ognuno per la propria strada, sancendo ufficialmente la spaccatura della Lega.
In questo braccio di ferro il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana sta facendo da mediatore per evitare la rottura definitiva. Infatti ha incontrato Bossi in una saletta del Consiglio regionale assieme ai quattro consiglieri espulsi la settimana scorsa dalla Lega e che hanno dato vita al gruppo consiliare ‘Comitato Nord’.
Fontana ha tutto l’interesse nell’evitare di perdere una pezzo del partito a cui appartiene, perché un evento simile complicherebbe di parecchio la sua rielezione alle Regionali o comunque il raggiungimento del premio di maggioranze previsto al superamento della soglia del 40% delle preferenze. “Mi farò promotore con la coalizione di centrodestra della necessità di accogliere anche loro”, ha assicurato Fontana, una volta terminato l’incontro con Bossi.
Da parte sua il senatur non ha proferito parola, limitandosi a far uscire un brevissimo comunicato, nel quale definendosi “Presidente a vita della Lega Nord”, ha ribadito la sua “richiesta chiara ed inequivocabile”, ovvero il riconoscimento di Comitato Nord quale “lista all’interno della coalizione di centrodestra in appoggio al presidente Fontana”.
Significativo il riferimento alla presidenza a vita della Lega Nord. Una stoccata al suo antagonista perché in questo modo Bossi disconosce il partito Lega per Salvini premier, il nuovo contenitore formale creato dal ‘Capitano’. Se entro domenica prossima quelli del Comitato Nord non riceveranno l’ok per entrare in coalizione, potrebbero cambiare direzione e virare sulla Moratti, portandosi dietro un pezzo importante del Carroccio.
Articolo di Michele Lamonaca
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