Noto editorialista del Corriere della Sera, Massimo Gramellini è conosciuto anche per i suoi iconici programmi TV. Ecco qual è la sua formazione
Torinese di nascita, Massimo Gramellini in realtà proviene da una famiglia romagnola. Fin da piccolo dedica molto tempo alla scuola e allo studio, basi fondamentali su cui poi a soli venticinque anni inizia a costruire il proprio futuro lavorativo, iniziando una collaborazione con il Corriere dello Sport – Stadio.
Solo tre anni dopo l’esordio, presso la sede torinese del Corriere dello Sport, Massimo Gramellini si trasferisce a Roma per lavorare a La Stampa, con frequenti trasferte a Napoli. Dopo quattro anni dedicati allo sport, passa poi a 29 anni a trattare di politica, raccontando la stagione di Mani Pulite e la nascita della Seconda Repubblica.
Inviato di guerra a Sarajevo, nel 1993, dai primi anni ad oggi Massimo Gramellini ha accumulato tantissime esperienze giornalistiche e televisive, che l’hanno reso uno dei volti più iconici dell’informazione attuale. Nella sua crescita scolastica e formativa, però, c’è un neo: ecco cosa è successo in merito all’università.
Dall’esordio presso La Stampa torinese nel 1988, Massimo Gramellini ha lavorato per questo quotidiano di tiratura nazionale sino al 2017, anno in cui ha deciso di chiudere questa lunga parentesi per affacciarsi a nuove esperienze lavorative. Il 21 gennaio 2017, infatti, ha salutato i suoi lettori con un ultimo Buongiorno, iniziando poi il 13 febbraio la collaborazione con il Corriere della Sera.
Fin da piccolo, Massimo Gramellini si è dimostrato interessato ai temi della letteratura moderna e classica, tant’è che oggi conduce il programma Parole, in cui narra la realtà e la cronaca attraverso poche parole ma scelte, che aiutano nel racconto. I suoi studi, infatti, nascono al Liceo Classico, che ha frequentato presso l’Istituto San Giuseppe di Torino. Dopo il diploma, Massimo Gramellini si iscrive a Giurisprudenza presso l’Università del capoluogo piemontese, esperienza che però termina senza la laurea: a venticinque anni, infatti, abbandona gli studi per iniziare a lavorare con la redazione torinese del Corriere dello Sport.
Oltre alle esperienze giornalistiche, Massimo Gramellini è anche un volto noto in TV. Nell’ottobre del 2005, per esempio, inizia una collaborazione con Che Tempo Che Fa, commentando ogni sabato sera i sette personaggi più importanti della settimana. Nella sua carriera si contano poi diversi saggi, come il romanzo “L’ultima riga delle favole” e “Fai bei sogni“, libro più venduto del 2012 con oltre un milione di copie. Esperto di società e politica italiana ha poi scritto un almanacco sui 150 anni della storia d’Italia con Carlo Fruttero.
La sua carriera è quindi lunga e proficua e, soprattutto, è l’esempio del fatto che anche senza laurea, in un mondo intricato e difficile come il nostro, c’è la possibilità di emergere: servono però talento, impegno e soprattutto passione.
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