Ex Ministro per l’ambiente e per le pari opportunità, Stefania Prestigiacomo viene da una famiglia importante. Ecco cosa cela il suo passato
Stefania Prestigiacomo è nota soprattutto per il suo ruolo di Ministro per le Pari Opportunità nei governi Berlusconi II e III e Ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare nel governo Berlusconi IV.
La strada per arrivare a ricoprire quei prestigiosi ruoli, però, è stata lunga e tortuosa e fatta di salite, discese e fatiche. Nata a Siracusa, la sua famiglia si compone di imprenditori e fin da giovane si dedica all’attività imprenditoriale, lavorando per la famiglia. Nipote dell’ex presidente della Regione, Santi Nicita, oggi Stefania Prestigiacomo è sposata con Angelo Bellucci, un notaio e un coordinatore provinciale di Forza Italia.
La sua carriera politica è iniziata prestissimo, a soli 23 anni, quando è stata eletta Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Siracusa. Da queste prime esperienze, quindi, è nata poi ciò che è diventata la sua vita: la passione per la politica.
Stefani Prestigiacomo, dal Partito Radicale a Forza Italia
A soli 23 anni, quando ricoprì i primi incarichi politici, la giovane Prestigiacomo votava per la Democrazia Cristiana, anche se confessò in seguito che al tempo si sentiva vicina anche a temi e discussioni alzate dal Partito Radicale. A 28 anni, però, durante le Elezioni Politiche viene eletta alla Camera dei deputati, nella circoscrizione Sicilia 2, nelle quote proporzionali di Forza Italia.
Durante la legislatura, Stefania Prestigiacomo ha ricoperto ruoli importanti, come quando ha firmato la legge contro la violenza sessuale sulle donne. Tale legge, infatti, è quella che ha trasformato questo reato da “delitto contro la moralità pubblica” a “reato contro la persona“.
Nel 1996 è stata poi rieletta alla Camera con il sistema maggioritario, nel collegio uninominale di Siracusa. Negli anni governati dalla coalizione di sinistra, Stefania Prestigiacomo è quindi stata Vicepresidente del Gruppo Parlamentare di Forza Italia a Montecitorio e, anche dopo le elezioni del 2001, la sua carriera da deputata prosegue, con il seggio nel collegio uninominale di Siracusa.
Come Ministro per le pari opportunità, ruolo datole da Silvio Berlusconi nel 2001 e mantenuto sino al 2006, Stefania Prestigiacomo diventa una dei più giovani ministri della storia della Repubblica. In questo ruolo, ha anche proposto e ottenuto la modifica dell’articolo 51 della Costituzione in merito all’uguaglianza dei sessi nell’accesso alle cariche elettive e ai pubblici uffici, inserendo la frase: “A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini“.
Negli anni, porta avanti molte battaglie in favore della tutela delle donne e dei soggetti deboli. Promuove quindi una legge sulle mutilazioni genitali femminili, una sulla pedopornografia, una contro la riduzione in servitù e schiavitù e una contro le discriminazioni etniche. Nel 2005, inoltre, difende la procreazione assistita al referendum e lotta per l’introduzione delle quota rosa, al fine di garantire una rappresentanza.
Come Ministro dell’Ambiente, ruolo che ricopre dal 2008 al 2011, si trova a vivere gli intensi anni legati alla strategia europea per la riduzione del gas serra, il “20-20-20“. Inoltre, sono questi gli anni del divieto dei sacchetti di plastica in favore di quelli biodegradabili. Nella sua vita, però, Stefania Prestigiacomo ha anche avuto procedimenti giudiziari, soprattutto nel 2009 quando è stata indagata con l’ipotesi di reato di peculato in relazione all’uso della carta di credito del Ministero: il procedimento è stato archiviato nel 2010.