Un sostegno una tantum contro gli effetti del caro-vita, questo è il bonus 200 euro inquadrato nel cosiddetto Decreto Aiuti: destinatari circa 31 milioni di persone.
È un piccolo aiuto una tantum in un momento di difficoltà, il bonus 200 euro, tra rincari in ogni settore a cominciare da quello energetico e incertezza sul futuro. Lo sfondo su cui è arrivato il Decreto Aiuti è piuttosto complesso e si intrecciano due grandi questioni: una pandemia che non molla la presa e la guerra in Ucraina che continua a mietere vittime e a generare dubbi sul prossimo futuro energetico dell’Europa.
E dunque la misura, che non è tassabile e non concorre a comporre il reddito, rappresenta un sostegno contro il caro vita che sta rendendo la quotidianità difficile a molti: basti pensare al prezzo record di diesel e benzina ma anche ai rincari riscontrati dai consumatori, a cascata, su ogni genere di bene come riverbero dell’aumento dei prezzi delle materie prime. A chi va o andrà il bonus? La platea è molto ampia: circa 31 milioni di persone.
Le tempistiche e le modalità per l’erogazione della misura prevista dal Governo Draghi sono differenti. Ci sono categorie di lavoratori che attendono un ulteriore decreto ministeriale per capire come funzionerà il provvedimento nei loro confronti. È il caso dei liberi professionisti con partita Iva per cui è previsto un Fondo apposito da 500 milioni di euro.
In automatico, invece, lo ricevono nel mese di luglio lavoratori dipendenti del settore pubblico, pensionati, percettori del reddito di cittadinanza. I dipendenti del settore privato sono inseriti nella tranche di luglio ma sono tenuti alla presentazione di un’autocertificazione. Questo per attestare di averne fatto richiesta una sola volta.
Si tratta, in sostanza, di una parziale risposta per andare incontro alle difficoltà di chi subisce gli effetti dei rincari. Un segnale importante, certo, ma da più parti si invocano misure strutturali contro le speculazioni, sempre in agguato nei momenti critici. In ogni caso la platea dei beneficiari è molto ampia: si parla di 31 milioni di persone circa.
Ci sono, ovviamente, dei requisiti da rispettare per accedere al bonus 200 euro. I dipendenti, per poterne usufruire, devono avere beneficiato dell‘esonero contributivo dello 0,8% per almeno una mensilità nel periodo tra l’1 gennaio e il 23 giugno 2022. C’è pure un limite di reddito: la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile e per tredici mensilità, non deve superare i 2692 euro al mese.
Chi non lo riceve nel mese di luglio rientra in una tempistica differente. I lavoratori domestici hanno tempo fino al 30 settembre per fare la domanda, le altre categorie (stagionali, lavoratori dello spettacolo, co.co.co, autonomi occasionali senza partita Iva, beneficiari di disoccupazione agricola, venditori porta a porta) devono presentare l’istanza entro il 31 ottobre. In ogni caso, al di là di tempistica e modalità, il bonus 200 euro raggiungerà 31 milioni circa di beneficiari: una platea alquanto vasta e variegata.
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