La7 è una rete in continua crescita. Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, la rete di proprietà di Urbano Cairo, è stata quella che ha fatto registrare la crescita maggiore in termini di ascolti. Si sta premiando, di fatto, la scelta editoriale di informare nella maniera più completa i telespettatori sul conflitto in terra ucraina. E’ accaduto però un incidente che potrebbe portare a gravi conseguenze. Quali?
Nel panorama televisivo nazionale l’emittente La7, di Urbano Cairo, è una realtà importante, in continua crescita. Molto di più che il classico terzo incomodo tra i due colossi televisivi Rai e Mediaset. Da quel triste 24 febbraio 2022, quando cioè è scoppiata la guerra tra Ucraina e Russia, è la rete che ha assicurato maggiore informazione ai telespettatori italiani, attraverso una serie di trasmissioni che ormai sono entrate di diritto nel palinsesto personale di molti italiani.
Basti citare soltanto lo speciale, in onda tutti i giorni, domenica inclusa, che ha inizio alle ore 17.00 e condotto da Enrico Mentana, che accompagna i telespettatori fino al telegiornale delle ore 20.00. Tanti programmi di approfondimento, ognuno dei quali con le sue specifiche caratteristiche, che però riescono ad offrire, al telespettatore interessato, un quadro pressoché completo riguardo il tragici sviluppi della guerra. E gli ascolti salgono in maniera inequivocabile…
Ma domenica scorsa è accaduto qualcosa che potrebbe portare la proprietà a prendere decisioni estreme. Cosa è accaduto e quali conseguenze vi potrebbero essere?
La scelta della diretta da Mosca
In questi primi cento giorni di guerra tanto si è scritto e tanto si è ancor più parlato, negli infiniti spazi di approfondimento. Innumerevoli giudizi, di più o meno qualificati opinionisti, con le immancabili polemiche riguardanti la maniera migliore di fare informazione e, soprattutto, chi intervistare nei diversi talk show che parlano del conflitto.
La scelta di uno dei volti più noti di La7 di andare di persona a Mosca e condurre, direttamente da lì, una puntata del suo programma domenicale, aveva destato non poca curiosità, nonché qualche inevitabile dubbio. Fatto sta che domenica sera la puntata di Non è l’Arena è andata in onda in diretta dalla Piazza Rossa di Mosca. Collegata con il conduttore Massimo Giletti, vi era Maria Zacharova, portavoce del Ministro degli Esteri russo, Lavrov.
Fermo restando le buone intenzioni del conduttore di informare il suo pubblico, magari regalando anche qualche scoop, le cose sono andate assai diversamente dalle previsioni…
Aria di purga?
Nonostante la cordiale presentazione attuata da Massimo Giletti, che aveva definito la sua ospite come colei che aveva rivoluzionato la comunicazione sulla politica estera russa all’interno del Cremlino, l’atteggiamento di Maria Zacharova è parso, fin dall’inizio, ostico e poco propenso ad un costruttivo dialogo. Un atteggiamento che non è piaciuto affatto al direttore di Libero, Alessandro Sallusti che, in collegamento, ha manifestato tutto il suo disappunto. Ha attaccato Giletti ed i suoi ospiti, protagonisti, secondo il suo giudizio, di un’insopportabile propaganda pro – Putin.
Come prontamente riportato dagossipetv.com, l’intervista alla portavoce del ministro russo, che non ha mancato di attaccare direttamente il conduttore definendo infantili alcune sue osservazioni, la reazione di Alessandro Sallusti e il malore che ha colpito per qualche minuto il conduttore stesso Massimo Giletti, non sono piaciuti ai piani alti dell’emittente. Il sito riporta anche un’indiscrezione di Dagospia che parla di una presa di posizione durissima da parte degli altri conduttori della rete, che ritengono che la trasmissione di Giletti, abbia fatto fare una pessima figura all’intera La7.
Di tutto questo cosa ne pensa l’editore Urbano Cairo? E’ possibile davvero che metta alla porta una dei volti più noti e seguiti della rete, oppure basterà un esplicito “Non farlo più”, espresso a chiare lettere?