Continua la crescita di casi nel nostro Paese di peste suina africana. Il suo tasso di mortalità è molto elevato. Ma chi colpisce?
La notizia è di ieri ed è stata riportata dall’Ansa e dai principali siti di informazione italiani. Si è registrato il primo caso di peste suina africana a Roma. Non è il primo caso simile nel nostro Paese. Nei mesi scorsi il virus era stato riscontrato anche in Liguria e nella parte sud del Piemonte.
La notizia del primo caso di peste suina africana nella Capitale è stata confermata da Angelo Ferrari, esperto di zooprofilassi nominato dal Governo come commissario straordinario di questa nuova emergenza sanitaria.
Ma che cos’è la peste suina?
Peste suina: è pericolosa per l’uomo?
La peste suina è una malattia virale molto pericolosa per suini come cinghiali e maiali. La sfortuna per le bestie è che non esistono al momento cure o vaccini. E l’uomo? Fortunatamente per noi, il virus non può intaccare il nostro sistema immunitario. Non c’è, quindi, alcun rischio per l’essere umano.
L’uomo, però, è un veicolo di trasmissione. In che senso? Non c’è alcun problema nel mangiare la carne, ma le persone possono diffondere il virus. Infatti, la trasmissione del contagio avviene per contatto diretto con ogni oggetto contaminato. A oggi gli animali contagiati e uccisi dalla peste suina africana sono esclusivamente i cinghiali.
La peste suina prende l’aggettivo di africana, essendosi diffusa proprio in questo continente – precisamente nel Kenya. Negli ultimi anni è arrivata anche in Europa attraverso diversi ceppi.
E il tasso di mortalità?
Il tasso di mortalità è molto alto
Il tasso di mortalità di questo virus è elevatissimo. Come detto, non colpisce l’uomo nel modo più assoluto, mentre è letale per cinghiali e maiali. Addirittura, gli esperti sottolineano come oltre il 90% dei suini contagiati muore entro dieci giorni, a causa di emorragie interne molto pesanti.
Negli allevamenti nei quali si riscontrano i casi di peste suina africana, gli allevatori al momento hanno un’unica e brutale soluzione, cioè quella di uccidere il suino contagiato. Questa mossa permette di limitare il contagio non facendo diffondere il virus fra gli altri animali.
Il rischio di diffusione in tutte le zone colpite è molto elevato. Dopo il primo caso riscontrato a Roma, infatti, la Coldiretti si è subito mossa. Queste le parole del presidente Ettore Prandini in tal senso: “Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato al contenimento della popolazione dei cinghiali che hanno invaso campagne e città fino alla Capitale con danni economici per gli allevatori e rischi per la sicurezza dei cittadini”.