Striscia la notizia è un programma di attualità con un tg satirico da anni appuntamento fisso nella fascia preserale degli italiani. Spesso lo staff è finito nel mirino. Ora, ad essere toccata è stata la figlia di Valerio Staffelli, oggetto di insulti a ritmo di trap. Lei ha denunciato, il padre ha fatto un servizio. E non è tutto.
Parole irripetibili, sessiste, offensive contro la figlia dell’inviato di Striscia la notizia Valerio Staffelli e non solo. Non critiche – attenzione – ma vere e proprie oscenità diffuse poi in rete che nulla hanno a che fare con il democratico e civile confronto o dissenso. Responsabile di ciò sarebbe un trapper che usa uno pseudonimo.
La ragazza, speaker di Radio 105, non è stata in silenzio e ha denunciato quanto accaduto, mentre il padre ha realizzato un servizio parlando, tra l’altro, del fatto che il soggetto in questione avrebbe citato nei suoi testi anche lo staff di Striscia: nei brani condivisi con i follower a riprova di quanto affermato, si sentono insulti e, anche in questo caso, frasi irripetibili. E nel mirino finisce pure la polizia.
E non è tutto, perché ci sono anche dei risvolti giudiziari importanti. Al di là dei quali, comunque, rimane l’assurdità del fatto: come possa anche solo venire in mente a un soggetto qualsiasi di pubblicare in rete, fare video o “canzoni”, ammesso che si possano definire tali, contenenti oscenità di un certo tipo. Ecco cosa sta accadendo.
“In seguito a questa canzone ho fatto regolare denuncia attraverso i miei legali, con la speranza che la giustizia rimuovesse poi dal web quel video dai toni decisamente minacciosi e che venissero presi i dovuti provvedimenti per la mia tutela“, questo è quello che fa sapere Rebecca Staffelli, la figlia dell’inviato di Striscia la notizia, proprio attraverso i canali del programma. Ma vengono pure resi noti i presunti motivi per cui “la denuncia rischia l’archiviazione“, come da didascalia sulla pagina instagram della trasmissione. A questo punto, però, la faccenda si complica e occorre fare un altro passaggio.
Ed ecco i dettagli dell’intricata vicenda. Striscia la notizia parla infatti di “richiesta di archiviazione da parte della Procura del tribunale di Monza in quanto le autorità non sono riuscite né a trovare e identificare” il soggetto in questione, “né tantomeno si è provveduto a cancellare o oscurare il video incriminato“. Sviluppi che susciterebbero perplessità.
Ma attenzione: secondo quanto confermato all’Ansa dal Procuratore Gittardi, invece, c’è stato un rinvio a giudizio a carico del trapper. La richiesta di archiviazione, secondo quanto approfondito da MonzaToday, riguarderebbe solo uno stralcio della denuncia. L’accusa sarebbe quella di diffamazione. L’auspicio è dunque che la giustizia ora possa fare il suo corso. Per la figlia di Staffelli e tutte le vittime dell’odio. E che, al più presto, il web e i social non possano più essere terreno fertile per questo tipo di dinamiche.
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