Tutti conoscono il programma MasterChef, talent sulle abilità culinarie in cui dei giudici esprimono una valutazione critica sui piatti realizzati dai partecipanti. Ma in molti si sono chiesti che fine fa il cibo avanzato. Cerchiamo di scoprirlo.
Giudicare la riuscita di un piatto è impresa non semplice, soprattutto ad alti livelli. Una ricetta gourmet richiede perizia e capacità tecniche non da poco. Ci pensano i giudici di MasterChef (nello scatto instagram in basso) a dare la loro valutazione da “esperti” alle prove realizzate dai concorrenti. E non fanno sconti a nessuno.
Le regole sono ferree e il regolamento dice che i partecipanti non devono aver avuto esperienze di cucina, se non quella di casa propria o, al massimo, dei propri amici. Nel corso del talent, le pietanze vengono poi assaggiate dai giudici che devono esprimere la loro valutazione critica in base a precisi parametri.
Ma la vera domanda è: che fine fa il cibo avanzato? Lo spreco alimentare, soprattutto in tempi di grandi sperequazioni sociali – con intere parti del pianeta che soffrono la carenza di cibo e di acqua – non è certo ben visto. E allora qualche chiarimento è stato fornito, a tal proposito, da chef Barbieri.
La gara tra aspiranti cuochi a MasterChef vede il ricorso a massicce quantità di alimenti, ad ogni puntata, che devono essere di ottima qualità per poter garantire la riuscita del piatto. Si tratta di materie prime di vario tipo, ortaggi, frutta, paste, tagli di carne o di pesce, latte, burro, uova, farina. Tutto il necessario, insomma, per poter realizzare delle ricette complete, dall’antipasto fino al dolce.
Non tutto il cibo usato nella sessione viene poi consumato: solo una parte delle portate viene assaggiata ed è possibile che qualcosa avanzi. Ed è dunque ovvio chiedersi che fine fanno tutti quegli alimenti. Ed è presto detto. Come ha rassicurato lo chef Bruno Barbieri, tra i protagonisti di MasterChef, non tutto va buttato. Scopriamo di più.
Ed ecco svelate tutte le curiosità sul programma, seguitissimo dagli amanti della buona cucina. Il cibo, se fresco e deperibile, viene consumato da chi, in MasterChef, ci lavora. Se a lunga conservazione viene messo da parte per essere poi utilizzato in successive occasioni. Ad essere buttato è solo ciò che non è più buono.
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Gli avanzi, invece, che sono ancora integri e in ottimo stato vengono offerti alle associazioni di volontariato che si occupano delle mense per le persone vulnerabili. Una scelta lodevole e apprezzabile, in quanto in tal modo il programma si dimostra sensibile nei confronti dei tanti soggetti fragili che ci sono oggi nelle città.
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