Tutti conoscono il principe Harry, ma non tutti sanno della malattia che lo assilla: un problema che ha a che fare con la morte dell’amata mamma Diana. La buona notizia è che sta affrontando una terapia. Cerchiamo di capire come sta oggi.
Essere di sangue blu, per molte persone, significa vivere nell’agio e nella tranquillità, senza l’assillante pensiero quotidiano di come fare ad andare avanti dal punto di vista economico. Il che è sicuramente vero, ma anche i reali hanno il loro bel da fare tra i rigidi protocolli di corte e la costante attenzione mediatica. Ne sa qualcosa il principe Harry.
Il secondogenito di Carlo e Diana, che oggi vive negli Stati Uniti insieme alla moglie Meghan Markle e ai due bambini avuti da lei, è stato segnato profondamente dalla morte tragica dell’amata mamma Diana. Fatto comprensibile. Il principe Harry, all’epoca dell’incidente costato la vita alla principessa, era solo un bambino.
Il suo volto sconvolto, dietro la barra della mamma, insieme al fratello William, al papà e allo zio, ha fatto impressione al mondo. Forse davvero troppo per il piccolo di casa Windsor. Da quel momento la sua vita è cambiata e gestire le emozioni, per lui, anche negli anni a venire, non deve essere stato semplice. Andiamo a vedere come sta ora.
Sicuramente ha sofferto e sicuramente la perdita tragica della madre, con i tg di tutto il mondo che mandavano in onda le immagini terribili dello schianto mortale nel tunnel dell’Alma a Parigi, è stato il trauma che ha segnato profondamente la sua vita. A Oprah Winfrey ha raccontato: “Sudavo, avevo attacchi di ansia e di panico”. Come non credergli.
Negli anni, pertanto, probabilmente il principe Harry si è portato appresso il vuoto di quella perdita. E nel documentario The Me You Can’t See ha confessato: “Bevevo e prendevo droghe“. La ragione? “Cercavo di nascondere il dolore“, ha ammesso. Una testimonianza pesante su quanto la sofferenza mentale sia uguale a quella fisica. Ma le cure esistono.
Sembra che la terapia usata dal principe Harry sia la Emdr, acronimo di Eye movement desensitisation and reprocessing. Lo ha fatto sapere l’omonima associazione. L’approccio viene utilizzato per trattare i casi di disturbo post traumatico ma anche nei casi di ansia e depressione.
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Si tratta di una terapia volta a fornire stimoli esterni così da consentire alla mente di elaborare il dolore del trauma in maniera corretta e costruttiva. Attraverso questo passaggio si può poi arrivare alla guarigione. Il principe Harry ha pure spiegato che è stata proprio la donna, poi diventata sua moglie, a convincerlo della necessità di una terapia. Una vera e propria scossa. E affrontare le cure è già un primo passo importante per ritrovare la serenità.
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