Grazia Letizia Veronese, vedova di Lucio Battisti, indimenticabile cantautore italiano, è stata una paroliera e compositrice musicale. Ma che cosa le è successo? Di che tipo di condanna si tratta? Ecco tutti i dettagli.
Grazia Letizia Veronese, in arte Velezia, è stata autrice di testi del marito.
Quando si verificò la separazione tra Mogol e Lucio Battisti la donna divenne, come accennato, co autrice dei testi dell’album E già, inoltre è stata anche co -compositrice delle musiche degli album Don Giovanni e L’apparenza. Ma che cosa le è successo?
Grazia Letizia Veronese, moglie di Lucio Battisti: dall’incontro alla morte improvvisa
Grazia Letizia Veronese e Lucio Battisti si sono incontrati nel 1968 al Festival di Sanremo dove il cantante presentava, come autore, il brano: La farfalla impazzita. Dopo aver avuto il loro unico figlio: Luca, si sposarono nel 1976 e per anni furono una coppia felice e serena.
Purtroppo l’amatissimo cantautore italiano è morto prematuramente, a soli 55 anni, precisamente il 9 settembre del 1998. Intorno alla sua dipartita sono circolate diverse voci, alimentate dal fatto che la famiglia non aveva voluto condividere molte informazioni con i fan. A ogni modo pare che il cantante avesse un tumore al fegato, la notizia della sua morte giunse come un fulmine a ciel sereno lasciando sbigottitti e addolorati tutti coloro che amavano le sue canzoni. Ma di quale condanna si parla nei riguardi della sua vedova?
Uno screzio tra vicini assume enormi proporzioni
A gennaio di quest’anno è arrivata la condanna da parte del tribunale di Rimini. Si tratta di una pena per calunnia di un anno e quattro mesi con sospensione. Tutto, per la moglie di Lucio Battisti, è iniziato a causa di due finestre di una casa nel centro di Marina. La dimora era stata acquistata quando il cantante era ancora in vita. C’erano però due vetrate nella scala comune su cui furono montati dei vetri oscuranti per dare a lui e alla sua famiglia un po’ di privacy dai fan più accaniti e molesti.
Nel 2011 era sorta l’esigenza di cambiare queste finestrelle perché ormai usurate, ma una vicina aveva fatto un esposto, giurando che quelle finestre non c’erano prima. Furono chiamati a testimoniare il figlio di Lucio Battisti, l’operaio che svolse i lavori e un altro condomino che sostennero, appunto, che gli oggetti del contendere esistevano dal 1981. Altri vicini invece presero la parte della donna che aveva effettuato l’esposto e così i tre finirono indagati per falsa testimonianza.
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Nel frattempo Velezia aveva denunciato per calunnia e diffamazione la vicina dell’esposto e questa a sua volta l’aveva contro denunciata e così si è arrivati al nefasto esito per la famiglia di Battisti che comporta anche un risarcimento di 3000 Euro alla parte offesa.