Negli ultimi giorni, l’imprenditore più famoso d’Italia, Flavio Briatore, è tornato al centro dell’attenzione mediatica per la questione dello yacht confiscato. E in effetti, aveva ragione lui!
Se di norma l’imprenditore più famoso d’Italia, Flavio Briatore, si ritrova al centro dei gossip per flirt, affari, eventi mondani e lussi di ogni tipo, questa volta la questione che lo vede coinvolto è più delicata. Negli ultimi giorni, infatti, si è parlato molto del suo yacht confiscato, il Force Blue, e dell’esito della Cassazione che ha annullato, per l’ennesima volta, la sentenza d’Appello di Genova. Un caso, questo, che va avanti da più di undici anni e che, forse e purtroppo, poteva essere evitato. Difatti, aveva ragione Briatore!
Tutto ha inizio nel lontano 2010, per la precisione in maggio, quando al largo della Spezia la Guardia di Finanza confisca lo yacht Force Blue a Flavio Briatore. L’accusa? Di aver simulato un’attività commerciale di noleggio per l’utilizzo della barca a uso diportistico in acque italiane, senza aver versato l’Iva “obbligatoria”.
Un primo appello della Corte di Genova lo condanna così a scontare la pena ridotta ad un anno e sei mesi, mentre l’appello bis annulla con rinvio questa condanna ma conferma la confisca dello yacht. Passano diversi anni e a fare chiarezza sulla questione interviene poi la Corte di Cassazione che annulla per ben due volte quando detto precedentemente dalla Corte d’appello di Genova.
Nello specifico, la Corte di Cassazione annulla la decisione della confisca dello yacht da parte della magistratura di Genova, decisione a cui ovviamente la difesa di Briatore fin dall’inizio aveva fatto ricorso. Ma è qui che sorgono i problemi ed è qui che il noto imprenditore è rimasto con l’amaro in bocca.
Così cita la frase dell’ultimo post pubblicato dal noto imprenditore Flavio Briatore sulla sua pagina Instagram: “La cassazione dà ragione a Briatore“. Difatti, come detto prima, la Corte di Cassazione ha annullato per ben due volte la decisione della magistratura di confisca della barca di lusso, disposta ormai 11 anni fa. E per questa azione, ci si deve preparare all’appello ter da parte della Corte d’appello di Genova.
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Ma considerando per un attimo la frase, a cosa si riferisce? Su cosa aveva ragione Briatore? La risposta è semplice: all’epoca lo yacht non avrebbe dovuto essere confiscato. Ma soprattutto durante i diversi processi, non avrebbe dovuto essere venduto prima del tempo e prima della decisione finale. Ecco che questa decisione, presa prima dell’istanza finale e che poteva essere evitata, ha lasciato con l’amaro in bocca il noto imprenditore che ora non potrà più avere il suo Force Blue.
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