Gianluigi Nuzzi è l’amato e stimato conduttore del programma ‘Quarto Grado’ in onda in prima serata su Rete 4. Il giornalista ogni venerdì sera tiene incollati migliaia di telespettatori agli schermi con le inchieste più scottanti e irrisolte del panorama italiana, chiedendosi però quale sia il motivo che si cela dietro quella cicatrice sul suo volto.
Gianluigi Nuzzi è il volto di ‘Quarto Grado’ insieme alla collega Alessandra Viero e da anni il programma è uno dei più seguiti, soprattutto per la grande professionalità e puntualità con cui i due conduttori seguono e indagano su casi attuali di cronaca nera e cold case che attendono da molto tempo la verità.
Il conduttore si distingue per la serietà e per la chiarezza con cui riesce a spiegare al grande pubblico a casa concetti abbastanza ‘tecnici’, resi tali anche dalla complessità degli argomenti trattati. La validità del format è data anche dalla partecipazione di esperti come Massimo Picozzi per la criminologia, Luciano Garofano per la polizia scientifica e Alessandro Meluzzi per la psichiatria e o due presentatori riescono benissimo a destreggiarsi nei vari campi scientifici.
Molti in questi anni si sono chiesti però come mai Nuzzi portasse sul viso una cicatrice e quali sia il motivo dietro a quel segno ben visibile.
Il giornalista non ha mai fatto mistero del perchè ha quella cicatrice sul viso e difatti qualche tempo fa ha rivelato a Ok Salute come se l’è procurata, confessando un ricordo spiacevole della sua vita: “Era agosto del 1998, ero in vacanza in Grecia e stavo andando in motorino a raggiungere in spiaggia i miei genitori, quando ho avuto uno scontro frontale con una jeep. Ricordo un dolore tremendo e poi lunghi mesi di ospedale.”.
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Quell’evento drammatico l’ha profondamente segnato e Nuzzi non è riuscito a superarlo con facilità ma che con grinta e terminazione è riuscito a metabolizzare, aggiungendo: “Il mio viso non è più tornato quello di prima, ma ho imparato ad accettarlo. Oggi ricordo ancora quel terribile episodio della mia vita con grande emozione, ma senza più dolore”.
Dopo l’incidente non è stato facile per lui superare il trauma e purtroppo risalire sul due ruote non è stato semplice, avendone addirittura molta paura ma poco a poco ha affrontato i suoi timori ed è riuscito a rimettersi in pista, concludendo: “C’è anche l’orgoglio di aver superato le paure, prima fra tutte quella di risalire sul motorino. Un anno dopo ero di nuovo in sella”.
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