Pippo Baudo, uno dei più grandi conduttori della televisione italiana, ha dovuto lottare contro un brutto male, che gli ha cambiato per sempre la vita: il cancro.
Pippo Baudo, all’anagrafe Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, è un ‘mostro sacro’ della televisione italiana, collezionando successi e programmi di spicco delle grandi reti nazionali La sua vita ‘pubblica’ è segnata dalla fama e dalla notorietà, tenendo banco per più di sei decadi al timone dei più prestigiosi show. Le sue conduzioni più famosi sono state sicuramente: ‘Canzonissima’; ‘Fantastico’; ‘Domenica in’; “Festival di Sanremo”, ben 13 volte.
Baudo ha amato due donne nella sua vita. La prima è stata Angela Lippi con cui si è sposato negli anni Sessanta e da cui ha avuto una figlia, Tiziana che a sua li ha resi nonni di due splendidi gemelli, Nichole e Nicholas.
La seconda moglie del conduttore, è sicuramente la più conosciuta, è stata Katia Ricciarella. I due si sono sposati nel 1986 ma il matrimonio è naufragato nel 2004, deludendo tutti fan della coppia che credevano fortemente nel loro amore.
La malattia e la guarigione ‘miracolosa’
Pippo Baudo, oltre agli innumerevoli successi, ha avuto alcuni momenti buii. L’uomo infatti ha dovuto combattere contro una brutta malattia: il cancro. Tutto è nato negli anni Settanta quando ha scoperto di avere il cancro alla tiroide e lui che si preparava a condurre per la prima volta ‘Canzonissima’ era molto ansioso e preoccupato per questa notizia, che l’ha letteralmente sconvolto. Ecco come è riuscito a sconfiggerlo.
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Negli anni Ottanta l’esplosione a Chernobyl, che ha mietuto moltissime vittime e provocato danni alle persone e all’ecosistema, ha avuto un risvolto positivo per la vita del mattatore. Le radiazioni emanate dalla fusione del nocciolo del reattore facevano ammalare tantissimi bambini di tumore alla tiroide ed è stata questa la chiave di svolta. Un professore andato sul luogo del disastro appunto per curali ha capito che con lo iodio radioattivo questi guarivano.
Pippo Baudo grazie a tale scoperta in campo medico-scientifico ha trovato la sua salvezza e a sconfiggere quel brutto male, affermando alla trasmissione ‘La strada dei miracoli’ di Safiria Leccese: “Mi portarono a Pisa, dove c’erano tanti ricoverati come me e mi chiesero se volessi fare un’esperimento con loro. Accettai”. Grazie a quell’atto di fede e a quella cura miracolosa ha condotto poi una brillante carriera e proseguito la sua vita nel migliore dei modi.